Le sperimentazioni COVID sono partite nel dicembre 2020. L’Italia ha avviato la somministrazione delle dosi il 27 dicembre 2020 e, ad oggi, risulta tra i paesi con il maggior numero di dosi somministrate ogni 100 abitanti[1].
Tuttavia a fronte della crescente adesione alla sperimentazione, un pò in tutto il mondo sono cresciuti a dismisura i ‘casi’ di Covid. I grafici seguenti dimostrano un aumento improvviso dei casi di positività successivi all’avvio della campagna vaccinale. Abbiamo già avuto modo di raccontare questo argomento qui.
D’altra parte svariati medici hanno spiegato chiaramente una nozione basilare: durante una ‘pandemia’ non ci si vaccina in quanto ciò favorisce la diffusione del virus e delle sue varianti proprio attraverso i vaccinati. Ancor più vero per questo tipo di sieri genici che hanno la funzione di dare istruzioni all’organismo ricevente per la produzione di una proteina che ha la funzione di aiutare il virus a fare il proprio ingresso nelle cellule. Ne dà conto con grande chiarezza anche il Prof. Dott. Paolo Bellavite.
Il quale spiega anche nel dettaglio perchè e cosa abbia a che fare la propagazione del virus con la proteina Spike. Dunque l’allontanamento dai luoghi di lavoro di medici o altri lavoratori che hanno preferito non sottoporsi all’esperimento medico/sociale COVID, non ha alcuna spiegazione di ordine ‘sanitario’, così come affermato. Appare esemplare il caso dei cluster Covid-19 esplosi nei reparti di Rianimazione e Psichiatria di un ospedale italiano richiedendo la chiusura e bonifica dei reparti e l’isolamento dei sanitari completamente vaccinati (altrimenti non avrebbero potuto essere in servizio) e il trasferimento dei degenti. A tal proposito l’Associazione Avvocatura degli Infermieri (ADI) in data 19.0.1.2022 chiede chiarimenti urgenti alla asl sulle ragioni del fenomeno (il vaccino dovrebbe proteggere dall’infezione), sui motivi per cui il sistema del ‘super green pass’ non funzioni (il DL 52/21 che lo prevede ne afferma l’assoluta efficacia), sui motivi per cui siano stati sospesi sanitari non vaccinati sani stigmatizzandoli come pericolo sanitario malgrado l’evidenza che siano i vaccinati a contrarre l’infezione e trasmettere il virus.
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