Nel Piano Strategico Nazionale per la PAC (Politica Agricola Comune) 2023-2027[1] approvato il 2 dicembre, contrariamente a quanto espresso nella precedente versione del 31 dicembre 2021, risulta che: “C03 Le superfici eleggibili all’Azione SRA29.1 “Conversione all’agricoltura biologica” devono essere state notificate per la prima volta precedentemente all’avvio del periodo di impegno” (prima del 1 gennaio 2023).
Nella versione del 31 dicembre 2021, bocciata dalla commissione europea per le innumerevoli incoerenze[2], l’impegno specificava a pagina 907 dell’elaborato, che bastava: “C03 Aver effettuato la richiesta di prima notifica di iscrizione delle superfici oggetto di impegno entro il 31 gennaio dell’anno in cui si presenta la domanda di sostegno all’Operazione 1 Conversione all’agricoltura biologica, ai sensi del Reg. (UE) 2018/848[3].
Questo cambiamento, che non esiste per la produzione integrata, farà si che le Regioni che apriranno i bandi per il Bio nel 2023 (Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Bolzano, Toscana, Umbria, Marche e Puglia) recependo l’impegno quinquennale delle nuove aziende Bio, saranno costrette ad accettare a premio solo quelle che avranno notificato la loro entrata nel sistema dei controlli e delle certificazioni Bio entro il 31 dicembre 2022.
Si determinerà quindi l’arresto dell’espansione del Biologico e una sua logica contrazione, essendo le risorse disponibili (identiche a quelle della passata programmazione) sufficienti a premiare solo 1.500.000 ettari degli attuali 2.200.000 attualmente gestiti in biologico.
Per questi motivi 17 associazioni[4], tra le quali European Consumers APS ed esperti agro-ecologici, hanno scritto al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per evidenziare tali sconsiderate azioni richiedendo un pronto e deciso intervento per bloccare questo raggiro perpetrato ai danni dell’agricoltura italiana tutta e dei contribuenti/consumatori, consentendo alle Regioni che intendono aprire i bandi per l’agricoltura biologica nel prossimo anno di poter concedere una diversa scadenza per la notifica, possibilmente ravvicinata all’uscita dei bandi regionali, così come avviene per la Produzione integrata.
Il testo integrale della lettera
lettera_aperta_contro_il_boicotaggio_istituzionale_dell’Agricoltura biologica
Riferimenti
[1] Piano Strategico Politica Agricola Comune 2023-2027. https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24037
[2] Riforma PAC: la Commissione UE boccia il piano strategico italiano. https://www.confagricolturapadova.it/tecnico/pac/riforma-pac-la-commissione-ue-boccia-il-piano-strategico-italiano
[3] Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018R0848
[4] Biodistretto del Monte Amiata, FLAICA – CUB di Firenze e Provincia, Centro Ricerche Ecologia e Agricoltura Alternativa, Comitato Obiettivo Periferia, Scienze dell’Aministrazione ed Economia Circolare, Associazione Consumatori Utenti, Alleanza Beni comuni e AcquaBene Comune Pistoia e Valdinievole, Egalité, AgriBio, Assotziu Consumadoris Sardigna, AltragricolturaBio, Associazione UP BIO, Cunfederazione Liberos Massaios e Pastores Sardos, Associazione di Studi e Informazione sulla Salute, Distretto Biologico Terre Marchigiane, Cittadini per la memoria del Vajont
ottimo e tempestivo intervento
ringraziamo European Consumers APS