Volentieri diffondiamo i contenuti della nota spedita a ICOMOS-UNESCO (la 18^ in due anni) da Gianluigi Salvador del direttivo PAN Italia (Pesticide Action Network) che, sulla scia di problemi denunciati entro i 15 comuni della DOCG Prosecco, aggiunge sistematici fatti di inquinamenti e sprechi e disagi in un territorio che vorrebbe e potrebbe essere sano, armonioso e felice.
Oggetto: Prosecco DOCG – Sprechi per sovrapproduzione fuori controllo e torrenti inquinati dalle cantine
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Con un’ennesima nota (la 18^ in due anni) dobbiamo purtroppo continuare a inviare informazioni su inquinamenti e disagi nei 15 comuni della DOCG prosecco.
Quest’anno la favorevole annata produttiva e l’aumento continuo delle nuove superfici viticole, hanno saturato le potenzialità di molte cantine, che hanno dovuto rifiutare i conferimenti in eccesso. Anche la Diocesi di Vittorio Veneto denuncia la “bolla” del prosecco, insieme con la poca sostenibilità del prodotto dovuta all’uso di pesticidi
(vedi ALLEGATO: La Diocesi di Vittorio Veneto denuncia la bolla del prosecco)
Le perplessità per questa forte espansione viticola nella DOCG prosecco era già descritta nel documento ICOMOS-UNESCO 2018, al capitolo “Hystory and Development Evaluation of nomination of cultural and mixed properties” a pag 232, dove si legge una delle tante motivazioni addotte per bocciare l’anno scorso la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: “The broader vineyard landscape of the prosecco, has seen a dramatic increase in this production area in recent times”.
Si sta comunque pensando ad uno sfogo, soprattutto a livello di grosse cantine DOC e DOCG: produrre vini a basso costo con l’uva in più
(vedi ALLEGATO: I big del Prosecco_ produrre vini a basso costo con l’uva in più La Tribuna 25 9 2018)
Purtroppo, però non tutta l’uva prodotta in eccesso riesce ad essere trasformata in vino a basso prezzo o essere distillata come grappa a causa della saturazione delle distillerie.
Così una situazione paradossale, che si verifica per la prima volta per il prosecco, è quella di minacciare, da parte degli Enti Certificatori, di declassare i vigneti di coloro che non vorranno eliminare l’uva in eccesso sui filari
(vedi ALLEGATO: Uve DOC in eccesso sui filari Gazzettino 30 9 2018 e per le distillerie La Tribuna 30 9 2018).
Un sacrilegio che porta a sprecare irresponsabilmente prodotti della terra dopo aver inquinato il territorio e incrementato il caos climatico, come si può vedere dal filmato:
Stiamo facendo un SACRILEGIO – Durata 2’ https://youtu.be/wLkuykIQiTE
La distruzione dell’uva avviene celermente grazie all’utilizzo di potenti e devastanti vendemmiatrici meccaniche, oramai diffuse nella DOC e nella DOCG.
Senza contare che la sovrapproduzione di uva, grazie anche a protesi chimiche di sintesi, usate in particolare nei nuovi vigneti situati magari in terreni poco adatti o poco esposti, ha portato alla raccolta di un’uva a tassi zuccherini ridotti. In questi casi si è fatto ricorso allo zucchero per adulterare il vino. Questo è accaduto in alcune Cantine della DOC e DOCG prosecco (vedi ALLEGATO: DOCG adulterato sigilli a due cantine La Tribuna Gazzettino 29 9 2018).
Per finire, in questo periodo, ancora di più rispetto agli anni precedenti, si sono verificati diffusi inquinamenti dei torrenti di molti comuni della fascia collinare che va da Valdobbiadene a Conegliano (Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo, Col San Martino, Ogliano Collalbrigo di Conegliano e altri) a causa degli sversamenti, soprattutto delle cantine, con inquinamento pericoloso degli ecosistemi fluviali
(vedi ALLEGATO: Fiumi e fossi inquinati dalle cantine Gazzettino 25 9 2018 Tribuna 26 9 2018 3 10 2018).
L’aumento delle cantine industriali e la loro diffusione casuale sulle colline della DOCG prosecco, nuove cantine lautamente incentivate dalla Regione Veneto con decine di milioni di euro in questi ultimi anni, ha creato squilibri negli ecosistemi di un territorio collinare fragile a causa dell’aumento del traffico, del forte utilizzo di energia elettrica e acqua potabile e soprattutto di grandi quantità di scarti e liquami. Le cantine industriali che hanno molte delle caratteristiche di un impianto industriale, dovrebbero infatti essere trasferite in aree industriali appositamente attrezzate.
Per concludere sottolineiamo che questo “aumento drammatico di produzione in tempi recenti in questa zona” come afferma l’ICOMOS UNESCO, sviluppatosi solo a fini produttivi, con disprezzo per la qualità di tutti i fattori ambientali, viene percepito e sofferto dalla grande maggioranza della popolazione della zona.
Lo dimostra il fatto che nel comune di Conegliano, entro la DOCG prosecco, sono state oramai raccolte, in metà tempo sui tempi definiti dallo Statuto comunale, tutte le firme autenticate necessarie per un referendum consultivo per il divieto di tutti i pesticidi di sintesi nel territorio comunale
(vedi ALLEGATO: Conegliano – Volantino per raccolta firme referendum Conegliano_libera_da_pesticidi).
È questo un sintomo del forte consenso della popolazione della DOCG prosecco per coltivazioni sane biologiche, orientate ad una strategia che tuteli prima di tutto la salute dell’uomo e dell’ambiente, secondo il principio europeo di precauzione.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador del direttivo PAN Italia (Pesticide Action Network)
HARD PESTEXIT: Stop a tutti i pesticidi di sintesi link: http://andiamoavantitornandoindietro.jimdo.com
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