Troppi Batteri nel cibo: qualcosa nelle filiere alimentari non va

Batteri nel cibo. Pur mancando un efficace sistema di controlli rispetto all’enorme quantità di prodotti acquistati e consumati da 60 milioni di abitanti i campionamenti offrono importanti informazioni sulle principali minacce per la salute provenienti dagli alimenti.

Dall’inizio del 2018 il Ministero della salute ha pubblicato 140 avvisi di richiamo sul portale dedicato alle allerta alimentari. 31 richiami riguardano contaminazioni microbiologiche, quasi metà dovuti alla Listeria monocytogenes[1].

Questo batterio è stato coinvolto al maxi-richiamo mondiale di verdure surgelate e minestroni. Prima vi è stata la notifica nel 2017 di un focolaio di listeriosi che ha investito cinque Paesi europei attribuito a mais surgelato prodotto in Polonia, poi nel 2018 la chiusura temporanea di un impianto di surgelazione ungherese della Greenyard. Dopo lo scandalo, è stato lanciato un richiamo precauzionale su scala mondiale di tutti i lotti di verdura surgelata prodotti nello stabilimento tra il 2016 e il 2018 ha coinvolto anche l’Italia, dove sono stati ritirati prodotti a marchio Lidl, Findus e Pinguin.

A livello Europeo Listeria monocytogenes è stato trovato nel 2017 soprattutto nel salmone e altri pesci affumicati, nei formaggi a latte crudo francesi e nella carne.

Dopo la Listeria, il batterio che provoca più richiami è la a Salmonella: a livello Europeo il batterio patogeno riportato più frequentemente, nel 2017 con 207 notifiche di prodotti di origine europea contaminati, soprattutto pollame e uova, e 471 per alimenti provenienti da Paesi extra-Ue.

In Italia per quanto riguarda le categorie carne e salumi (12 richiami) e pesce (10) sono richiamati più spesso, soprattutto per Salmonella e Listeria. Seguono i piatti pronti, i latticini e i dolci, con otto richiami.

Numerosi episodi inquietanti riguardano le uova. Nel 2017 lo scandalo Fipronil è stato ampiamente denunciato da Marco Tiberti, attuale presidente della nostra associazione[2]. Nel corso dell’anno Rasff ha ricevuto 109 notifiche originali per la presenza illecita dell’insetticida vietato nelle uova e ben 719 follow-up alla segnalazione originale, che ha dato il via all’emergenza. L’Italia è il Paese che ha inviato il numero più alto di notifiche.

Oltre ai pesticidi le uova sono spesso contaminate da Salmonella, a causa delle pessime condizioni degli animali allevati e alla diretta contaminazione delle uova come abbiamo potuto constatare. L’attività preventiva nel comparto avicolo, a tutela degli operatori di settore e dei consumatori, nel corso del 2018 ha portato al sequestro di 465.852 uova e a decine di migliaia di euro di sanzioni. Il Comando carabinieri per la tutela agroalimentare, dallo scorso anno a oggi, ha impedito che giungessero sulle tavole degli italiani 4,2 milioni di uova che avrebbero potuto essere potenzialmente pericolose alla salute[3].

All’inizio del luglio 2018 i Carabinieri per la tutela agroalimentare hanno sequestrato 62.080 uova in diverse province italiane e denunciato due persone responsabili, in concorso fra loro, di tentata frode in commercio. I sequestri sono stati eseguiti nelle province di: Verona (47.520 uova prive di rintracciabilità e violazioni amministrative); Rieti (8.100 uova pronte alla commercializzazione prive degli elementi utili per risalire alla provenienza del prodotto); Napoli (1.980 uova fresche da immettere sul libero mercato carenti delle condizioni di rintracciabilità); Catania (denunciate 2 persone per violazione artt.515, 56 e 110 c.p. e sottoposte a fermo 4.480 uova aventi data di scadenza posticipata rispetto a quella effettiva).

Inoltre, spiegano i carabinieri «sono state riscontrate difformità e violazioni alle normative in materia di tracciabilità, elevate sanzioni per 6.000 euro, in quanto i prodotti risultavano potenzialmente pericolosi alla salute». L’attività svolta nel corso delle ultime due settimane ha fatto registrare 152.751 uova sequestrate e sanzioni per 12.000 euro[4].

Il 10 agosto 2018 vi è stato un Maxi sequestro di uova nell’ambito dei controlli estivi del Comando carabinieri per la tutela agroalimentare. I reparti di Torino, Salerno e Messina, a seguito di azione di monitoraggio presso aziende avicole dislocate sui territori di competenza, hanno proceduto per carenza di rintracciabilità al sequestro di circa 40.000 uova. In particolare: oltre 19.000 uova, fra le province di Torino, Cuneo, Genova e Pavia, riscontrando difformità e violazioni alle normative in materia di legislazione e sicurezza alimentare; 16.000 uova, in provincia dell’Aquila, rilevando varie violazioni amministrative; più di 4.000 uova, fra le province di Catania e Ragusa, elevando varie sanzioni.

Il 15 settembre il Ministero della Salute ha divulgato un ritiro per rischio microbiologico da Salmonella per uova fresche prodotte in uno stabilimento del marsicano, con scadenza o termine minimo di conservazione prevista dall’11 settembre 2018 al 7 ottobre 2018.

Pochi giorni dopo il presidente di European Consumers Marco Tiberti, in seguito ad acquisto presso un supermercato di una nota catena di confezioni di uova ha constatato, dopo l’apertura delle confezioni, la presenza di materiale fecale sui gusci ed ha prontamente segnalato il problema ai NAS.

Si è quindi provveduto a spedire una PEC al Comando Compagnia e al comando di Stazione dei Carabinieri NAS (Nucleo Anti Sofisticazione) di Viterbo per informarli della situazione in oggetto in quanto la contaminazione fecale del guscio di uova confezionata rappresenta un rischio potenziale per la salute umana.

Non si hanno altre notizie dirette dai Carabinieri, ma non sembra casuale che in un comunicato del 29 settembre 2018 i NAS segnalano di aver provveduto al sequestro cautelativo di 700 uova fresche in evidente stato di decomposizione. Nonostante ciò erano esposte presso un punto vendita LIDL di Catania[5]. All’arrivo dei militari, il prodotto era sugli scaffali venduto in varie confezioni ma le uova, gia a vista, si presentavano rotte, imbrattate e invase da larve di insetti.

Un richiamo, effettuato in data 8 ottobre, riguarda le uova fresche in guscio a marchio Ovo Fucens. Il motivo della revoca è la scadenza del prodotto. Le uova (lotto di produzione: FMC dal 11/9 al 07/10/18), erano scadute da un giorno quando il richiamo è stato presentato.

Il 9 ottobre 2018 è stato inoltre disposto un nuovo ritiro per presenza di Salmonella enteritidis. di tre lotti di uova di gallina fresche da allevamento, prodotte da un’azienda avicola Azienda Agricola Bosi Luigi con sede in provincia de L’Aquila, nel comune di Corfinio. Il marchio di identificazione dello stabilimento e del produttore è: IT X8HOM CE, mentre “Azienda Agricola Bosi Luigi Di Bosi Costanza” è il nome del produttore. I lotti incriminati sono tre, le uova sono vendute in confezioni da sei unità e riportano come date di scadenza 31/10/2018 – 01/11/2018 e 02/11/2018[6].

Le segnalazioni di Salmonella riguardano anche i prodotti lavorati. Il 4 ottobre 2018, il Ministero della Salute ha pubblicato un avviso di richiamo di un lotto di croissant a lievitazione naturale con crema al latte della Bauli per presenza di salmonella[7].

Tutti questi richiami confermano la scarsa attenzione alle norme sanitarie sia negli allevamenti che nel trasporto e conservazione e la necessità di aumentare il personale preposto ai controlli.

[1] Dalla Listeria agli allergeni: già 100 richiami alimentari dall’inizio del 2018. La prima causa di ritiro è ancora il rischio microbiologico. https://ilfattoalimentare.it/100-richiami-2018.html

[2] FreedomPress. Scandalo Fipronil nelle uova. https://www.freedompress.it/scandalo-fipronil-nelle-uova-secondo-g-r-qualcosa-non-torna-perche-non-lo-si-cerca-nei-mangimi/

[3] ADN Kronos. Maxi sequestro di uova in 7 province. http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2018/08/10/maxi-sequestro-uova-province_7SUoiLbcnH9nDHwo4h6dHL.html

[4] Rieti, sequestrate oltre ottomila uova senza indicazioni di provenienza. Il Messaggero, Venerdì 6 Luglio 2018. https://www.ilmessaggero.it/rieti/rieti_sequestro_uova_carabinieri-3840114.html

[5] Maxi sequestro di uova in 7 province https://www.treminuti.eu/lidl-uova-fresche-in-stato-di-decomposizione-maxi-sequestro-a-catania.html

[6] Salmonella: richiamati marlin affumicato a marchio Bernardini Gastone e uova fresche dell’Azienda Agricola Bosi Luigi https://ilfattoalimentare.it/richiamo-salmonella-marlin-uova.html

[7] Rischio salmonella: dopo i croissant Bauli anche salsicce e barrette proteiche https://giornaledilecco.it/attualita/rischio-salmonella-dopo-i-croissant-bauli-anche-salsicce-e-barrette-proteiche/

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