Clima e gas serra, massoni e Gretini
Prima di passare alle critiche a un certo ambientalismo e alle macchine mediatiche costruite per convincere l’opinione pubblica a incanalarsi in determinate scelte prese dalle élite, è opportuno esaminare in modo per quanto possibile obiettivo il problema climatico. Grande confusione vi è in rete e nei mass media dove si confonde allegramente riscaldamento climatico, emissioni antropiche e catastrofi ambientali.
Nel corso della storia planetaria cambiamenti climatici naturali, anche rapidi e intensi per una serie di feedback, sono stati causati da variazioni nell’irraggiamento solare, variazioni nei parametri orbitali della terra, attività vulcaniche e emissione di metano e, più raramente, caduta di asteroidi.
Negli ultimi 8 milioni di anni si è assistito a un continuo andamento del clima a “denti di sega” con variazioni repentine sia in senso caldo che freddo (fig 1). Il picco “caldo” attuale sembra per ora non particolarmente significativo rispetto ai precedenti.
Fig. 1 Successione di periodi glaciali e interglaciali negli ultimi 800 mila anni. La sigla “ka” significa migliaia di anni. Grafico da Zavatti (2018), su dati del Consorzio PAGES: http://www.pastglobalchanges.org/
La pressione antropica si realizza in primis distruggendo i sistemi di bio-feedback naturali e aumentando il grado di disordine. La vita del nostro pianeta, attraverso i suoi processi, determina situazioni “sintropiche”, cioè attraverso l’assorbimento di energia fondamentalmente proveniente dal Sole, riduce la tendenza alla dissipazione dell’energia (entropia). L’alterazione dei grandi cicli biosferici determina inevitabilmente un aumento del disordine, di cui anidride carbonica e temperatura sono indicatori.
Passando alle cosiddette “catastrofi” climatiche, soprattutto quelle che avvengono in paesi densamente e disordinatamente abitati come l’Italia, sono senza dubbio causate dall’eccessiva e pessima antropizzazione. I Governi Nazionali e gli Enti locali, veri responsabili del degrado del territorio, trovano nel clima un comodo alibi per le loro vergognose nefandezze nel campo della gestione ambientale.
Circa l’andamento delle temperature globali al suolo (fig. 2), secondo il dataset internazionale Hadcrut4 [1] per il periodo 1850-2015 (CRU di East Anglia University e Hadley Center), ad una fase di aumento che ha avuto il proprio apice nel 1878 (+0.5°C rispetto al 1850) ha fatto seguito una fase di decremento con minimo nel 1911 (-0.2°C rispetto al 1850).
Ad un nuovo incremento fino al 1945 (che si è collocato a +0.5°C rispetto al 1850) è seguita una diminuzione protrattasi fino al 1976 (anno che a livello globale si colloca a soli +0.1°C rispetto al 1850). Dal 1977 al 1998 le temperature globali sono di nuovo aumentate portandosi nel 1998 a +0.85°C rispetto al 1850 (fig. 2).
Figura 2. andamento della temperatura 1850-2015.
Dal 1998 ad oggi si è osservato solo un lieve aumento, che, per altro, non trova conferma nei dati da satellite MSU relativi alla bassa troposfera, che indicano sostanziale stazionarietà delle temperature globali dopo il 1998 (fig. 3).
Figura 3. RSS Temperatura della troposfera inferiore (TLT) – Anomalia temperatura – dal 1979 ad oggi (Remote Sensing Systems (RSS) – Microwave Sounding Units (MSU) – dati di base 1979-1998)[2].
A un incremento di +0.85°C dal 1850 si è poi sovrapposta una ciclicità sessantennale dipendente dalle temperature marine che per il Nord Atlantico è espressa dall’indice AMO, fenomeno del tutto naturale, dimostrato per lo meno per gli ultimi 8000 anni (Knudsen et al 2011).
L’assurdo rapporto Rapporto IPCC SR1.5 (Summary for Policymakers) assume che le attività umane abbiano causato il 100% del riscaldamento e che la variabilità naturale non abbia un ruolo[3].
Il clima della Terra è dominata principalmente dal Sole e dai suoi cicli e in parte dal comportamento del campo magnetico terrestre che, funzionando come una membrana cellulare, seleziona le radiazioni che entrano ed escono dall’atmosfera. Tutti sistemi complessi che l’IPCC non ha nemmeno preso in considerazione.
Il sole emette radiazioni elettromagnetiche, con oscillazioni, in relazione alla sua attività e ai vari cicli cosmici, che possono innalzarne o diminuirne il valore. La radiazione solare giunta sulla superficie terrestre viene assorbita dai suoli e dai mari, i quali si riscaldano. Aumentando la temperatura emettono radiazione infrarossa, cioè calore, fino a raggiungere un’equilibrio tra flusso di energia solare incidente e flusso di energia terrestre uscente verso lo spazio.
L’attività solare è direttamente responsabile anche dell’andamento del livello del mare (fig. 4). Ovviamente queste correlazioni naturali sono trascurate in sede di analisi “ufficiali” e degli allarmismi diffusi dai mass-media eterodiretti.
Figura 4. Correlazione tra costante solare e cambiamento del livello marino. Da: http://www.sciencebits.com/bundestag
Il valore medio annuo dell’energia solare che arriva sulla superficie terrestre, se non ci fosse l’atmosfera, sarebbe pari a 342 watt/m2. Perdite (102 watt/m2) sono causate dai processi di riflessione dei raggi solari da parte delle nubi, dai processi di dispersione e diffusione in atmosfera.
L’atmosfera terrestre è una miscela di gas trasparente alla radiazione “ad onda corta”, ma opaca alla radiazione “ad onda lunga” a causa della presenza di alcuni gas come il vapore d’acqua, il metano e l’anidride carbonica, che sono assorbitori ed emettitori di radiazione infrarossa.
La maggior quantità di energia della radiazione solare è contenuta nelle onde del visibile, seguita da ultravioletto e vicino infrarosso mentre la radianza della Terra si trova esclusivamente nell’infrarosso (fig. 5).
Figura 5. Spettri di Radianza solare (a sinistra) e terrestre (a destra) in funzione della lunghezza d’onda
I dati derivanti dalle ricerche sperimentali e le analisi sui bilanci energetici mostrano che a fronte di 168 watt/m2 di energia solare ad onda corta che giunge al suolo, le emissioni terrestri ad onda lunga ammontano a 390 watt/m2 e 40 watt/m2 non sono disponibili per l’effetto serra, in quanto sfuggono nello spazio (fig. 6).
Il “budget” effettivo ammonta a 350 watt/m2 e la differenza tra uscita ed entrata ammonta a 182 watt/m2. Allo stato delle conoscenze attuali questo valore rappresenta l’effetto serra naturale, medio globale, del nostro pianeta in termini di flusso energetico. Senza di esso le temperature sarebbero molto più basse: invece della temperatura media globale di +15 °C in prossimità del suolo, si raggiungerebbero i -18 °C.
È stato calcolato che la forzatura totale oggi causata dalle emissioni di biossido di carbonio legate all’uomo dall’inizio della rivoluzione industriale è di circa 1,82 W m-2. Quindi molto più basse delle forze in campo derivanti dalla radiazione solare (Mlynczak et al., 2016).
Figura 6. Bilancio radiativo della terra.
La radiazione solare, di per se, ha avuto anche in tempi recenti importanti effetti sulle attività agricole e la metereologia. All’inizio del I sec. a.C., secondo il trattato agronomico di Lucio Ostilio Saserna [4] nel Nord Italia, il clima era mutato e regioni in cui precedentemente questo era impossibile ai tempi dell’autore erano ricche di oliveti e vigneti. Secondo Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) il faggio, presente a Roma in passato, nel I secolo d.C. si era spostato nelle regioni settentrionali e montane del Paese (Plinius Secundus, 1573: Libro XVI, Cap. X).
Le variazioni dell’energia emessa dal Sole tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo, hanno favorito, tra il 1645 e il 1710, la Piccola Era Glaciale in Europa e Nord America, durante la quale il calore che giungeva sulla superficie terrestre era tra lo 0,2 e lo 0,7 % inferiore rispetto a oggi (Figura 7).
Figura 7. Ricostruzione dell’irradianza Solare Totale (TSI) negli ultimi 200 anni. Si osserva il crollo durante la “piccola era glaciale e la rilevanza dei picchi fino all’anno 2010.
Nel corso dell’ultimo secolo l’attività del Sole è andata crescendo fino a circa il 2015 contribuendo all’aumento delle temperature sulla Terra (fig. 7.8). Analizzando i dati raccolti da satelliti di NASA, NOAA ed ESA, è stato evidenziato un aumento di circa 0,05 per cento per decennio, a partire dal 1978, della Total Solar Irradiance (TSI), l’energia elettromagnetica che la Terra riceve dal Sole su tutte le lunghezze d’onda (fig. 8).
Figura 8. Irraggiamento solare totale nel tempo – 1860-2015 [5].
Inoltre è stata recentemente registrato un aumento dei raggi cosmici che incrementa ulteriormente il contributo energetico al sistema (fig. 9).
Figura 9. Aumento negli ultimi anni dei raggi cosmici 2014-2019 (da Watts, 2019).
Si è poi calcolato che nelle aree densamente popolate fino a metà del riscaldamento dal 1900 è dovuto ai cambiamenti nell’uso del suolo e all’urbanizzazione (Stone, 2009). Gli effetti delle trasformazioni del suolo a scala locale, tenendo presente che la maggior parte delle stazioni climatiche si trovano in aree urbane o densamente popolate, sono colpevolmente ignorate dall’IPCC. Infatti territori rimasti in condizioni maggiormente naturali, come la Nuova Zelanda, hanno mostrato un riscaldamento di appena 0,06 °C per secolo da quando le registrazioni sono iniziate nel 1850 (New Zealand Climate Science Coalition, 2011).
A questo fattori primari naturalmente si aggiungono le sostanze a effetto serra che, in funzione dell’attività biologica e delle caratteristiche fisico-chimico dell’aria e degli oceani, mantengono la temperatura a livelli favorevoli alla vita e alla costruzione di civiltà umane complesse. Se non vi fosse l’effetto serra la temperatura sarebbe molto più bassa, attorno a -15°C.
Il principale gas che causa l’effetto serra è il vapore acqueo che nell’atmosfera varia tra lo 0,01 e il 4 % a seconda dell’area geografica e delle condizioni climatiche. Gli altri gas rappresentano tra il 4 e il 30 % dell’effetto serra a seconda delle stime e dei modelli, ma solo lo 0,6% delle concentrazioni totali.
Figura 10. Gas a effetto serra nell’atmosfera e nelle emissioni antropiche.
Ricordiamo a tal proposito che la deforestazione oltre a liberare anidride carbonica, porta all’evaporazione di grandi quantità di vapore acqueo prima trattenuto dalle piante e dal suolo. Inoltre vapore acqueo viene emesso dalla maggior parte delle combustioni di materie prime di origine organica.. Durante il processo di combustione, carbonio, idrogeno, ecc., si combinano con l’ossigeno con una liberazione di calore, anidride carbonica e vapore acqueo (ad es. metano: CH4 + 2O2 → CO2 + 2H2O).
Questo vapore acqueo può legarsi alle stesse particelle carboniose “leggere” anch’esse prodotte dalle combustioni di materiali organici complessi, che aumentano la capacità di trattenerlo in atmosfera.
Il vapore acqueo è considerato responsabile tra il 60 e il 95% dell’effetto serra della Terra ed è più del 90 % di origine naturale. Considerando il contributo dell’acqua e le variazioni degli altri gas serra a partire dall’epoca preindustriale, i contributi delle emissioni umane causerebbero tra lo 0,3% e il 2,2% dell’effetto serra (tab. 1).
Tab. 1 Contributo all’effetto serra dei diversi gas Dati basati sulla concentrazione (ppb) tenendo conto del GWP (potenziale di riscaldamento globale)[6]
% di contributo all’effetto serra | % di contributo all’effetto serra Naturale | % di contributo all’effetto serra causato dall’uomo | |
Vapore acqueo | 60.0[7]-95. 0[8] | 60-95 | 0.001 |
Anidride Carbonica (CO2) | 3.6-28.9 | 3.5%-28.0% | 0.1-0.9 |
Metano (CH4) | 0.4-2.8 | 0.3-2.3 | 0.07-0.5 |
Protossido di azoto (N2O) | 0.9-7.6 | 0.9-7.2 | 0.05-0.37 |
Altri gas (CFC, ecc) | 0.07-0.6 | 0.02-0.2 | 0.05-0.4 |
L’aggiunta di vapore acqueo nell’atmosfera può almeno localmente produrre un effetto di feedback negativo perché l’aumento di vapore acqueo porta a una maggiore formazione di nubi, le quali riflettendo la luce solare riducono la quantità di energia che raggiunge la superficie terrestre. Le temperature conseguentemente si abbassano.
L’anidride carbonica, il secondo gas serra per importanza, è senza dubbio aumentata molto rapidamente a causa delle attività umane a partire dalla rivoluzione industriale (fig. 11).
Figura 11. Aumento dell’anidride carbonica con l’avvento dell’età industriale.
La vegetazione e il fitoplancton negli oceani, oltre a influenzare positivamente il ciclo dell’acqua e i suoi cicli trofici, controllano anche quello del carbonio che, ricordiamo, costituisce la struttura di tutta la vita sul pianeta, costituendo circa il 50% del peso secco degli esseri viventi. Una diminuzione della vita sul pianeta aumenta inevitabilmente l’anidride carbonica nell’atmosfera.
Le emissioni di CO2 di origine umana sono molto più piccole di quelle naturali. L’assorbimento da parte della vegetazione e dei microbi assomma a circa 220 Gt per anno, la respirazione del mondo vegetale provoca una emissione egualmente attorno a 220 Gt/anno. Gli oceani rilasciano circa 332 Gt/anno. Con l’uso dei combustibili fossili, ed i cambiamenti di uso del terreno, l’uomo è responsabile di circa 29 Gt/anno.
Figura 12. Ciclo globale del Carbonio. I numeri rappresentano i flussi di anidride carbonica espressi in gigatonnellate per anno. (Fonte: figura 7.3 dell’IPCC AR4).
Le emissioni naturali da parte degli oceani e dalla vegetazione sono controbilanciate da assorbimento naturale. Le piante assorbono 450 Gt/anno, l’oceano 338 Gt/anno e il bilancio della CO2 atmosferica è quasi in equilibrio.
Le emissioni di CO2 da parte dell’Uomo possono naturalmente alterare equilibri naturale. Ad esempio l’acidificazione degli oceani, limitando gli organismi che costruiscono un guscio calcareo organicando la CO2, può determinare un feedback positivo ulteriore nel suo bilancio dagli oceani.
Il contributo dell’anidride carbonica al riscaldamento della superficie terrestre è stato analizzato con misure da satellite ed in superficie che rilevano un incremento dell’assorbimento di radiazione IR alle lunghezze d’onda in cui la CO2 assorbe energia. La raccolta di misure in superficie di radiazione IR verso il basso dal 1973 al 2008 ha riscontrato un trend crescente di lunghezze d’onda dirette verso la Terra, attribuendo la causa ad aumento della temperatura dell’aria anche a vari cicli naturali e dell’umidità oltre che all’anidride carbonica, (Wang 2009).
Calcolando il prodotto del contributo di CO2, tenendo conto di tutti i gas serra vapore acqueo compreso, e la concentrazione di CO2 da fonti antropogeniche lo 0,1-0,9 % dell’effetto serra è dovuto alla CO2 atmosferica derivante dall’attività umana.
Nel corso delle epoche geologiche si osserva una scarsa correlazione tra anidride carbonica e clima (fig. 13 e 14). Diversi milioni di anni fa il livello di CO2 della terra era superiore a 1000 ppm e la temperatura atmosferica globale media durante l’evoluzione di mammiferi e dinosauri era di circa 22 ° C mentre la temperatura media globale di oggi è di 15 ° C (MacRae, 2008).
Figura 13. Temperatura globale e livelli di CO2 oltre 600 milioni di anni (Fonte: MacRae, 2008)
Figura 14. Andamento di CO2 e temperatura negli ultimi 30 milioni di anni
Anche se negli ultimi decenni una forte correlazione tra aumento della temperatura e dell’anidride carbonica è stato definito statisticamente rilevante l’aumento di Co2 fino al 1980 ha continuato a non avere una correlazione significativa con la temperatura (fig. 15).
Figura 15. Relazioni tra temperatura e anidride carbonica 1880-2010[9].
Gli andamenti di Anidride carbonica e temperatura sono paralleli solo in tempi molto recenti. È opportuno ricordare che entrambi sono collegate all’attività fotosintetica e, solo negli ultimi 150 anni, all’attività antropica. Questa interferisce con i cicli del carbonio e dell’acqua attraverso le combustioni e le distruzioni degli habitat naturali aumentando il grado di “disordine entropico” del sistema climatico planetario e trasformando la vita del pianeta, appunto, in anidride carbonica e calore.
La concentrazione di anidride carbonica è variata tra 180 a 280 ppm per 400.000 anni. Ora è a 409 ppm, molto al di sopra delle medie storiche. Nelle carote di ghiaccio di Vostok che coprono 400.000 anni si osserva che prima dell’avvento dell’uomo è l’anidride carbonica ad andare dietro alla temperatura con un gap di qualche secolo. Si individua comunque la costante rapidità dei fenomeni di riscaldamento.
Abbiamo in sostanza due fenomeni che prima indipendenti ora si muovono assieme. E guarda caso questa sinergia è parallela al degrado degli ecosistemi naturali, con una serie di feedback che spiegano buona parte dei fenomeni avversi registrati negli ultimi anni.
Figura 16. Record di ghiaccio Vostok per la concentrazione di anidride carbonica (Petit et al., 1999) e variazioni della temperatura (Barnola et al., 2003).
L’aumento dell’anidride carbonica in tempi recenti è principalmente indicatore di degrado biosferico, soprattutto della biomassa vegetale e dell’inquinamento antropico; una conseguenza con effetti sinergici piuttosto che un agente significativo nel favorire mutamenti rapidi.
Alcuni autori hanno riferito le irregolarità climatica principalmente all’influenza della radianza solare. Secondo alcune ipotesi l’immissione di gas serra e la distruzione degli ecosistemi starebbero semplicemente peggiorando gli effetti di cicli naturali. Il sistema Terra, gravemente alterato a livello biosferico dal degrado degli ecosistemi causato dall’uomo, non è più in grado di tamponare efficacemente le variazioni naturali e l’antropizzazione selvaggia in aree a rischio ha esponenzialmente aumentato l’impatto dei cambiamenti climatici che nel corso della storia umana stessa sono stati spesso repentini, a prescindere dall’anidride carbonica e maggiormente correlati con i cicli solari.
Recentemente questi modelli solari sono stati contraddetti perché il Sole ha raggiunto un minimo senza che il trend positivo delle temperature accennasse a diminuire. Ma Va calcolato che il sistema globale climatico ha i suoi tempi di risposta: il sistema oceano ha assorbito quell’energia aggiuntiva e la rilascerà gradualmente per cui gli effetti dei massimi solari hanno uno shift prolungato nel tempo.
Per quanto riguarda l’aumento di temperatura bisogna tenere presenti altre importanti aggiunte di energia al sistema: 520 esplosioni di bombe atomiche nell’atmosfera tra il 1950 e il 1980, aumento esponenziale dei campi elettromagnetici artificiali, aumento esponenziale delle combustioni e riduzione degli ecosistemi “sink”.
Dalla fine degli anni ’50, le frequenze radio a microonde sono diventate la forma dominante di comunicazione per TV, telefoni cellulari, stazioni meteorologiche e una miriade di altri usi. I trasmettitori satellitari e le antenne terrestri trasmettono frequenze UHF e superiori in tutto il pianeta. L’inquinamento elettromagnetico ha un’impatto su salute personale, inquinamento biosferico, clima globale, biodiversità.
Le comunicazioni a radiofrequenza a microonde sembrano avere una relazione diretta anche con il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Il continuo bombardamento delle onde elettromagnetiche influenza il modello naturale energetico dell’atmosfera terrestre. Il riscaldamento e l’attrito molecolare causati da radiofrequenze e microonde possono causare irregolari condizioni meteorologiche dalla scala locale a quella regionale.
La Terra è un campo elettromagnetico rotante contenente l’acqua, un materiale dielettrico. L’invio di frequenze radio oscillanti a microonde attraverso un campo elettromagnetico in un materiale dielettrico, come l’acqua, crea un riscaldamento a radiofrequenza (riscaldamento RF) a livello molecolare.
Le frequenze radio delle microonde non vengono mai disattivate. Il “Riscaldamento globale” o “Cambiamento climatico” non può che essere esacerbato dall’immissione costante di radiazioni elettromagnetiche. La rivoluzione industriale avvenne all’inizio del 1800, ma è solo dalla fine degli anni ’50 che il cambiamento climatico è diventato un problema, in coincidenza con l’uso di massa di frequenze radio e microonde.
Le microonde si diffondono attraverso l’atmosfera e penetrano nella superficie, l’acqua, il ghiaccio e l’atmosfera. Ciò causa attrito a livello molecolare che provoca calore: è un riscaldamento a radiofrequenza simile al forno a microonde.
Va considerato che gli ecosistemi artificiali e i deboli e rachitici boschi antropizzati (come la maggior parte di quelli italiani, pera altro minacciati dall’osceno Testo Unico Forestale[10]) sono molto meno efficienti nel regolare il ciclo dell’acqua e del carbonio e sono privi di resilienza nei confronti di repentini cambiamenti climatici. L’effetto della distruzione degli ecosistemi naturali sul ciclo di acqua e CO2, e l’efficienza dell’inquinamento particellare nell’aumentare la capacità di trattenere acqua nell’atmosfera (che a sua volta è un gas serra) è volutamente trascurata dalla propaganda dello pseudo-ambientalismo programmato da poteri forti e occulti.
Vogliamo, inoltre, porre attenzione al fatto che la maggior parte delle catastrofi imputate al clima in realtà dovute all’eccessiva antropizzazione, all’erosione causata da errata gestione del suolo, per deforestazione, pessima gestione forestale e montana, diffuse pratiche agricole errate, all’artificializzazione dei corsi d’acqua e delle coste. La speculazione edilizia, diffusa in tutto il mondo, associata alla crescita della popolazione ha portato all’artificializzazione di vasti territori. Questa urbanizzazione diffuse è inevitabilmente legata all’aumento del rischio ambientale se avviene in luoghi geomorfologicamente instabili. Anche la “siccità” e “desertificazione” sono principalmente dovuti all’azione antropica più che al modesto incremento di temperatura almeno alle medie latitudini.
Intendiamo, inoltre, chiarire perché da ecologisti dubitiamo che il fenomeno “Greta” sia realmente un punto di svolta e non invece una volgare programmazione neurale di massa condotta dai soliti poteri occulti.
Il 20 agosto 2018 Greta Thunberg si reca di fronte al Riksdag, il Parlamento svedese con un cartello in mano: “Skolstrejk för klimatet”, sciopero scolastico per il clima supportata dai genitori.
Il 21 aprile 2018 Svenska Dagbladet (SvD), il terzo giornale più grande in Svezia, pubblicizza il libro “Scener ur Hjärtat” (“Scene del cuore”), sulle sfide di salute mentale all’interno della sua famiglia accompagnate dalle ansie derivate dal cambiamento climatico. Sarà lanciato il 24 agosto 2018, quattro giorni dopo il primo giorno dello sciopero scolastico della Thunberg (20 agosto 2018). A maggio il giornale si era molto interessato sia alla Thunberg che a sua madre, Ernman. Il 30 maggio 2018 SvD ha selezionato Greta Thunberg come uno dei suoi vincitori nel concorso di scrittura per giovani.
Sua madre è la cantante e celebrità svedese Malena Ernman. Suo padre è l’attore Svante Thunberg, mentre suo nonno è l’attore e regista Olof Thunberg. Suo antenato da parte del padre è il vincitore del premio Nobel per la chimica nel 1903, Svante Arrhenius, fisico e chimico svedese noto per una miriade di contributi scientifici. Tra le sue scoperte che l’aumento del biossido di carbonio nell’atmosfera aumenta la temperatura della superficie terrestre. Questa scoperta ha portato alla conclusione che le emissioni di biossido di carbonio prodotte dall’uomo causano il riscaldamento globale.
Sempre il 20 agosto 2018 primo giorno dello sciopero iniziato da Greta, Ingmar Rentzhog, “pierre” professionista, esperto di marketing e pubblicità, avrebbe “casualmente” incontrato Greta di fronte al Parlamento svedese e pubblicato un post su Facebook e Instagram.
Il 24 agosto, lo stesso giorno dell’uscita del libro dei genitori di Greta, “Scenes from the Heart”, che racconta la vita privata della coppia e della figlia “Weltwoche”, Rentzhog pubblica una foto di Greta su Instagram e scrive un lungo articolo su Facebook che innesca reazioni a catena in giornali e media.
Il tweet “lonely girl” di Rentzhog, tramite l’account Twitter di We Do Not Have Time, è la prima esposizione del famoso sciopero scolastico della Thunberg: “Una ragazza di 15 anni di fronte al parlamento non andrà più a scuola facendo sciopero fino al giorno delle elezioni in 3 settimane [.] Immagina quanto possa essersi sentita sola in questa immagine. Le persone le camminavano accanto. Continuando a fare quello che stavano facendo. Ma la verità è. che non possiamo più farlo e tu lo sai”.
Taggati nel tweet di Rentzhog c’erano cinque account: Greta Thunberg, Zero Hour (movimento giovanile), Jamie Margolin (adolescente fondatore di Zero Hour), Climate Reality Project di Al Gore e l’account Twitter di People’s Climate Strike.
Dietro al lancio del libro, lo sciopero scolastico e la campagna di pubbliche relazioni sul problema del clima è Ingmar Rentzhog che, apparentemente, ha utilizzato l’immagine della ragazza per lanciare la sua start up We Do not Have Time di cui è fondatore e CEO. Alla società partecipano:
- Ingmar Rentzhog, fondatore di Laika, società svedese di consulenza nel settore delle comunicazioni che fornisce servizi all’industria finanziaria, recentemente acquisita da FundByMe, portale di crowfunding dove Rentzhog siede nel consiglio di amministrazione. È presidente del think tank Global Utmaning (Global Challenge) dal 24 maggio 2018 ed inoltre Membro dei Direttori di Organizzazione per la Realtà del Clima di Al Gore e della task force sulla politica climatica europea;
- Anette Nordvall, presidente/azionista di We Do not Have Time, investitore privato nella tecnologia, collabora con STOAF (venture capital e private equity in Svezia), venture partner con Capital A Partners[11];
- David Olsson, direttore operativo di We Do not Have Time, presidente del think tank del clima svedese Global Utmaning, affiliata di The Climate Reality Project di Al Gore[12];
- Christian Emmertz, co-fondatore di We Do Not Have Time, direttore di business unit presso Hewitt Packard (HP) Sweden, partner di RealCap Investment, leader del The Climate Reality Project, istruito da Al Gore;
- Stella Diesen, “Cambiare il mondo con Microsoft tech Innofactor”[13] (ex Microsoft), leader del The Climate Reality Project, riferibile al gruppo di Al Gore;
- Gustav Stenbeck, CEO di Mestro, fondatore e presidente esecutivo di Gain Sustain (investment banking)[14]
Il comitato consultivo di We Do Not Have Time include:
- Daniela Rogosic, responsabile stampa globale, gruppo IKEA
- Tove Ahlström, CEO di Global Utmaning, affiliata di The Climate Reality Project di Al Gore
- Anna Svahn, CEO di Feminvest, CEO e co-fondatrice di Cygnus Capital, [http://annasvahn.se]
- Andra Farhad, fondatore e CEO di Borshajen
- Kaj Török, chief reputation officer (CRO) e chief sustainability officer (CSO) di Max Burgers[15], co-fondatore di Futerra Marketing and Advertising
- Sweta Chakraborty, rinomato scienziato comportamentale (cambiamento comportamentale)[16] [Bio]
- David JP Phillips, fondatore di davidjpphillips.com, speakerrating.com e presentationsteknik.com[17]. (
Global Utmaning, in cui Greta, risulta essere attivista e il suo PR Presidente, risulta fondata dai membri della famiglia di multimiliardari svedesi Persson, impegnati in business globali come la catena di negozi d’abbigliamento H&M. La fondatrice di Global Utmaning è la settantenne Kristina Persson, plurimiliardaria ed esponente dei Social Democratici svedesi, già sindacalista e poi ministro dello sviluppo strategico nel 2014-2016.
Kristina Persson è figlia dell’uomo più ricco di Svezia nel secolo scorso e membro di un importantissimo cenacolo internazionale, il Gruppo di Roma. Suo padre Sven Persson negli anni 50 fu tra i fondatori del Comitato dei 300.
Persson è stata incaricata di costruire una cooperazione con i paesi nordici per sfruttarne la forza all’interno della comunità internazionale (“Insieme siamo un attore con influenza”). Appoggia la promozione dello sviluppo a lungo termine per “la transizione verde, l’occupazione e la distribuzione e le iniziative per influenzare l’agenda globale per lo sviluppo sostenibile”. [
Mårten Thorslund, Chief Marketing and Sustainability Officer (CSO) di We Do not Have Time ha scattato molte foto della Thunberg in seguito al lancio del suo sciopero scolastico il 20 agosto 2018. Le foto scattate da Thorslund accompagnano l’articolo scritto da David Olsson, Chief Operating Officer (COO) di We Do not Have Time, “This 15-year-old Girl Breaks Swedish Law for the Climate, pubblicato il 23 agosto 2018[18]:
“Greta è diventata una eroina del clima e ha cercato di influenzare le persone a lei più vicine. Suo padre ora scrive articoli e tiene conferenze sulla crisi climatica, mentre sua madre, una famosa cantante lirica svedese, ha smesso di prendere l’aereo. Tutto grazie a Greta. E chiaramente, è andata oltre, influenzando la conversazione nazionale sulla crisi climatica.
Due settimane prima delle elezioni. We Do not Have Time ha riportato lo sciopero di Greta il suo primo giorno e in meno di 24 ore i post e tweet di Facebook hanno ricevuto oltre ventimila mi piace, condivisioni e commenti. Non ci è voluto molto perché i media nazionali ci notassero. A partire dalla prima settimana di sciopero, almeno sei importanti quotidiani, oltre alla TV nazionale svedese e danese, [1] hanno intervistato Greta. Due leader del partito svedesi si sono fermati a parlare con lei. Sta succedendo qualcosa di importante? Questa bambina si è subito guadagnata venti sostenitori che ora siedono accanto a lei. Questa ragazza ha fatto molta notizia sui giornali nazionali e in TV. Questa ragazza ha ricevuto migliaia di messaggi di amore e sostegno sui social media … I movimenti di giovani, come il #ThisIsZeroHour di Jaime Margolin che #WeDontHaveTime ha intervistato prima, parlano con una urgenza cosi` forte che gli adulti dovrebbero prestare attenzione a … “
La protesta diventa virale e a dicembre Greta partecipa alla Cop24, la conferenza sul clima a Katovice, in Polonia dove ha tenuto un discorso che ha fatto il giro del mondo. Greta Thunberg ha dichiarato che il suo sciopero continuerà “fino a quando la Svezia non sarà allineata con l’Accordo di Parigi”[19].
Con le sue dichiarazioni, delinea lo scopo e l’obiettivo generale della “mission” di cui è stata resa protagonista Greta Thunberg: chiedere ai governi di tutto il mondo di allinearsi con l’accordo di Parigi. L’accordo di Parigi nella sua impostazione generale, come documentato dai documenti di adeguamento delle politiche prodotti dall’Unione Europea e altri paesi, apre la strada all’espansione del nucleare, alla finanziarizzazione della natura, a privatizzazioni su scale senza precedenti, “una riduzione della CO2 su larga scala”, cattura e stoccaggio del carbonio per rivitalizzare la crescita economica e “soluzioni” di mercato.
Il documento non è sostenuto da meccanismi di controllo definiti e non sono previste sanzioni per le violazioni agli impegni presi. Si concentra solo sulle emissioni e non sulla serie di feedback derivanti dal degrado ambientale e dall’antropizzazione selvaggia, oramai globalizzate.
Inoltre considera l’aumento della temperatura solo in funzione delle emissioni e non dei molteplici fattori coinvolti. Il mancato riferimento a uno specifico anno per il picco emissivo e la mancata pianificazione di una Road Map per la progressiva sostituzione delle fonti fossili ne nega di fatto il carattere di vincolo.
Non sono menzionati i termini “petrolio”, “carbone” o “combustibili fossili”, a conferma della mancanza di precise indicazioni sul percorso di de-carbonizzazione, così come sono esclusi dalla contabilità emissiva trasporto marittimo e aviazione civile, che rappresentano il 10% delle emissioni totali. Non vi sono previsioni e prescrizioni sull’azzeramento dei 5.300 miliardi annui di sussidi alle fonti fossili, che rappresentano il 6.5% di PIL Mondiale. E naturalmente continueranno i finanziamenti per nuovi impianti nucleari che dovranno fornire il 15 % dell’energia secondo i piani strategici dell’Unione Europea.
È indubbia la necessità, anche per motivi di salute pubblica e ambientale, di superare la civiltà delle emissioni, ma l’aumento di temperatura può, analizzando i dati a scale temporali più significative di qualche decennio, essere solo incrementato da essa.
Il parallelismo tra anidride carbonica e temperatura è parallelo all’incremento del disordine entropico, più che esserne determinato. Mentre è certa la catastrofe a cui si va incontro distruggendo le basi naturali degli equilibri biosferici e le capacità tampone di Gaia rispetto alle variazioni climatiche naturali, spesso repentine, confermate da carote di ghiaccio e test isotopici nelle rocce.
Il 1 ° settembre 2018, Dagens Nyheter, il quotidiano più importante della Svezia, pubblica un editoriale dalla Global Challenge intitolato “La crisi acuta del clima richiede un vasto raduno politico”:
“Sebbene gran parte del cambiamento richiesto sia possibile e redditizio, vigorose campagne politiche sono essenziali per adeguare i prezzi, le tasse e le normative in modo che la transizione verso una società sostenibile diventi attraente, redditizia e veloce. “[Lettera completa in inglese] “I firmatari sono pronti ad assistere nel processo, a sostegno della trasformazione della nostra società e del mondo in un’economia a basse emissioni di carbonio: Mats Andersson, Vice Presidente della Global Challenges Foundation; Erik Brandsma, CEO di Jämtkraft; Malena Ernman, Cantante d’opera; Antje Jackelén, arcivescovo; Staffan Laestadius, professore emerito KTH; Kristina Persson, ex ministro del futuro; Ingmar Rentzhog, presidente della Global Development Challenge; Johan Rockström, professore di scienze ambientali SU; Daniel Sachs, CEO di Proventus; e Anders Wijkman, presidente del Club di Roma”.
Tra i firmatari Anders Wijkman, ex membro del parlamento, presidente del Consiglio per l’ambiente svedese e nel club di Roma. Membro di Global Utmaning con un particolare impegno per le questioni climatiche e le finanze circolari. Tra i firmatari anche Malena Ernman, madre di Greta Thunberg.
We Do not Have Time, grazie alla spinta mediatica di Greta diviene famosa a livello globale. Il 24 novembre Rentzhog la nomina nel board. Tre giorni dopo, la start up lancia una campagna di crowdfunding per 30 milioni di corone svedesi (2,8 milioni di euro). Ingmar Rentzhog si vanta di aver scoperto la ragazza, nega di averne sfruttato l’immagine per raccogliere denaro, ma sostiene di aver avuto un ruolo nella crescita della sua popolarità.
Greta ha partecipato al World Economic Forum 2019, svoltosi dal 22 al 25 gennaio 2018 a Davos, considerato un emblema del potere dei Rothschild e partecipa al Climate justice now, che ha tra i promotori l’organizzazione Friends of the Earth, fondata, tra gli altri, da David Brower, amico dei Rockfeller.
Gli account twitter utilizzati e l’uso dei caratteri e delle strategie comunicative, sono collegati al People’s Climate Strike di Gore, l’ex vicepresidente di Bill Clinton. La macchina dietro a Greta Thunberg appare il proseguimento delle politiche di Democratici Statunitensi all’insegna dei messaggi di Al Gore a partire dai primi anni del 2000.
Il quotidiano svedese “Svenska Dagbladet” accusa la start up di aver sfruttato la ragazza utilizzando la sua battaglia sul clima per tornaconto personale. I genitori sostengono che la battaglia di Greta è genuina e sincera, ma non smentiscono i rapporti con Rentzhog e il suo entourage. Il quotidiano “Weltwoche” la definisce una campagna pubblicitaria e il suo successo dovuto in gran parte a Ingmar Rentzhog, che ha buoni contatti con diverse organizzazioni globaliste. La rivista “Samhällsnytt” rivela che Greta aveva pronunciato il suo discorso alla conferenza di Katowice davanti a sedie vuote, ma la televisione di Stato svedese si è comportata come se avesse parlato davanti a un pubblico entusiasta».
La madre di Greta, Malena Ernman, avrebbe confermato che l’attivista ambientalista Bo Thorén aveva reclutato sua figlia. Thorén è membro del consiglio di amministrazione di Fossilfritt Dalsland e rappresentante del movimento ambientalista internazionale Extinction Rebellion. Conclude Vivaldelli che dietro a Greta Thunberg c’è un libro di una cantante, una start up in cerca di visibilità, un abile comunicatore ed esperto di pubblicità, diverse dubbie organizzazioni. Poi l’ambiente, il Climate Strike e le mobilitazioni globali per altro con contenuti banali e superficiali.
Nel comitato consultivo di We Do Not Have Time è presente Ikea. Nel 2017 la Fondazione IKEA ha assegnato una sovvenzione di $ 44,6 milioni alla coalizione We Mean Business (fondata nel 2014). Questa sovvenzione è stata “la seconda piu` grande donazione singola mai realizzata dal braccio di beneficenza del gigante del commercio al dettaglio IKEA.”
I soci della coalizione We Mean Business includono il team B, il business per la responsabilità sociale, il Carbon Disclosure Project, Ceres, The Climate Group, il World Business Council per lo sviluppo sostenibile (WBCSD) e il Gruppo per il clima corporativo Prince of Wales. Altri partner sono United Nation Global Compact, United Nations Environment Program (UNEP), UNEP Finance, World Bank e World Wildlife Fund. Il B Team è gestito da Purpose, lo studio di relazioni pubbliche for-profit gestito dal co-fondatore di Avaaz Jeremy Heimans, coautore del libro “New Power”. Ikea è un cliente di Purpose e partner della ONG di Purpose “We Are Here Now” (“Qui ora”).
Dall’articolo del 28 gennaio 2016, di Maclean, Have We Hit ‘Peak Stuff?’:
“Quindi, come si fanno a far quadrare le idee di sostenibilita` di IKEA con il suo necessario espansionismo? Ikea cerchera` di vendere più mobili e arredi per la casa, ovviamente, ma farà di tutto per non farti sentire in colpa Il che spiega perché i report aziendali dell’azienda sono pieni zeppi di esempi di iniziative di sostenibilità, dalla vendita esclusiva di illuminazione al LED a servire pesce pescato in modo sostenibile nella caffetteria “.
Poiché l’aderenza agli Accordi di Parigi è un tema ricorrente nel movimento delle ONG, la campagna di marketing di Greta & co. è aiutata da 350 org, Avaaz, WWF, Greenpeace, in tandem con le Nazioni Unite (“Changing Together”), la Banca Mondiale (“Stepping Up“) e, più recentemente, il World Economic Forum (WEF). Il World Wildlife Fund (WWF) Svezia ha assegnato alla Ernman il premio Environmental Hero. Il 17 settembre 2018, il WWF Svezia ha nominato Greta Thunberg come uno dei suoi tre candidati per il Young Environmental Hero dell’anno 2018.
L’organizzatrice delle manifestazioni Fridays for Future è Luise-Marie Neubauer, “Ambasciatrice della gioventù” di ONE Foundation creata da Bono Vox, presente con Greta al World Economic Forum di Davos del gennaio scorso.
La ONE Foundation è finanziata da Bill e Melinda Gates Foundation, Omidyar Network del fondatore di eBay e George Soros tramite Open Society Foundations e Open Society Policy Center. I soliti nomi dietro quasi ogni complotto degli ultimi 30 anni.
Senza paventare di essere considerati complottisti segnaliamo una serie di inquietanti simbolismi che rimandano ai Signs massonici sia delle madre che della figlia (fig. 17).
igura 17. L’occhio che tutto vede e i tre occhi sono tipiche comunicazioni simbologiche massoniche.
E infine secondo la numerologia il valore di FFF, acronimo di Friday for Future, corrisponde a 666, famoso codice cristiano per indicare l’anticristo. Mentre secondo la ghematria ebraica darebbe 777, rimandando al liber 777 di Alestair Crowley, dove sono presenti molte chiavi di interpretazione massonica[19].
Sembra di assistere a una campagna globale controllata da gruppi esoterico-capitalisti per ottenere un consenso, attraverso una massiccia domanda pubblica, per Accordo di Parigi, New Green Deal e politiche e legislazioni scritte dall’élite per l’élite, per sbloccare trilioni di dollari pubblici in finanziamenti a favore delle stesse forze che hanno implementato a livello globale il crollo del sistema ecologico planetario favorendo la dissipazione entropica.
Ingmar Rentzhog ha realizzato un’imbroglio mass-mediatico confondendo inquinamento, riscaldamento del pianeta e degrado ambientale, approfittando del regresso adolescenziale del popolo occidentale bombardato da miriadi di tera-byte di informazioni che non sa organizzare, approfondire e gestire.
Gli accordi e politiche sottoscritte dagli Accordi di Parigi comprendono cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), recupero del petrolio (EOR), bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS), decarbonizzazione rapida, pagamenti per i servizi ecosistemici (“capitale naturale”), energia nucleare e a fissione. Ben poco si dice sulla tutela degli ecosistemi naturali, sulla conversione del sistema industriale basato su combustioni e emissioni a quello delle energie pulite.
L’economia ad alta entropia basata sul profitto ha bisogno di nuovi mercati per la crescita e salvare se stessa. Meccanismi propagandistici per sbloccare trilioni di dollari per investimenti e infrastrutture. Un cambiamento su scala globale creato dalle stesse forze che hanno creato il problema e manipolato l’interpretazione dei dati scientifici. La crisi ecologica, causata dall’errata e iniqua gestione delle risorse naturali, continua mentre le elitè, applaudite da popolazioni neuro-programmate, si auto-nominano, attraverso i loro pupazzi, salvatori dell’umanità.
Non si tratta di fermare il surriscaldamento come dicono Greta e i suoi seguaci Gretini, ma affrontare le variazioni climatiche e ridurre la perdita di biodiversità coordinando e predisponendo la scienza e tecnologia a vantaggio degli esseri umani e di tutti gli abitanti del pianeta e non solo di interessi privati, cosa che stanno favorendo Greta, Gretini e vari pseudoscienziati.
Riferimenti bibliografici
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Coddington, O., Lean, J.L., Pilewskie, P., Snow, M., Lindholm, D.: 2015, A solar irradiance climate data record, Bull. American Meteorological Soc. doi: 10.1175/BAMS-D-14-00265.1
Freidenreich S.M., Ramaswamy V., 1993. Solar Radiation Absorption by Carbon Dioxide, Overlap with Water, and a Parameterization for General Circulation Models. Journal of Geophysical Research, 98:7255-7264.
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Zavatti F., 2018. Sono uno scettico climatico. Sì, ma perché?. http://www.zafzaf.it/clima/sono_scettico.pdf
Articoli
Chi c’e` dietro Greta Thunberg? (Prima Parte) – Per il Consenso: L’Economia Politica del Complesso Industriale Non-Profit. https://neovitruvian.wordpress.com/2019/03/16/chi-ce-dietro-greta-thunberg-prima-parte-per-il-consenso-leconomia-politica-del-complesso-industriale-non-profit/
Chi c’e` dietro Greta Thunberg? (Seconda Parte) – Per il Consenso: La “Scomoda Verita`” dietro la cooptazione giovanile. https://neovitruvian.wordpress.com/2019/03/17/chi-ce-dietro-greta-thunberg-seconda-parte-per-il-consenso-la-scomoda-verita-dietro-la-cooptazione-giovanile/
Chi c’e` dietro Greta Thunberg? (Terza Parte) – Per il Consenso: La piu` Scomoda verita` (Il Capitalismo sta Crollando). https://neovitruvian.wordpress.com/2019/03/19/chi-ce-dietro-greta-thunberg-terza-parte-per-il-consenso-la-piu-scomoda-verita-il-capitalismo-sta-crollando/
Dietro a Greta un esperto di comunicazione. http://www.ilgiornale.it/news/politica/dietro-greta-esperto-comunicazione-1663321.html
Tutti i dubbi su Greta Thunberg: chi l’ha resa celebre e perché http://www.occhidellaguerra.it/tutti-i-dubbi-su-greta-thunberg-chi-lha-resa-celebre-e-perche/
Luci ed ombre dell’Accordo di Parigi. http://cdca.it/archives/17621
[1] https://crudata.uea.ac.uk/cru/data/temperature/
[2] http://data.remss.com/msu/graphics/tlt/plots/RSS_TS_channel_TLT_Global_Land_and_Sea_v03_3.png
[3] https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/summary-for-policy-makers/
[4] Frammenti sono riportati da Lucio Giunio Moderato Columella (4-70 d.C.) nel De Re Rustica: Libro I, Cap. I, da cui emerge che, nel Nord Italia, il clima era mutato
[5] Queste irradiazioni solari stimate per gli ultimi 400 anni si basano sul modello di ricostruzione della STI storica di NRLTSI2 di J. Lean descritto da Coddington et al. I valori del modello NRLTSI2 sono stati controbilanciati per un accordo con i valori SORCE / TIM recenti e sostituiti dalle medie annuali SORCE / TIM dal 2003 in poi. La ricostruzione storica è calcolata utilizzando i dati TIM V.17 a gennaio 2017. Viene aggiornata annualmente quando sono disponibili nuovi dati TIM o vengono create ricostruzioni storiche migliorate.
[6] Dati tratti da: Effetto serra e attività umane: come stanno le cose?. http://www.centrometeo.com/articoli-reportage-approfondimenti/climatologia/5845-effetto-serra-attivita-umane-come-stanno-le-cose
[7] It’s Water Vapor, Not the CO2. https://www.acs.org/content/acs/en/climatescience/climatesciencenarratives/its-water-vapor-not-the-co2.html 65 % secondo Ivo Cacelli, 2015. Chimica ambientale I
[8] S.M. Freidenreich and V. Ramaswamy, “Solar Radiation Absorption by Carbon Dioxide, Overlap with Water, and a Parameterization for General Circulation Models,” Journal of Geophysical Research 98 (1993):7255-7264
[9] Climate Change Impacts in the United States: The Third National Climate Assessment. https://www.globalchange.gov/browse/reports/climate-change-impacts-united-states-third-national-climate-assessment-0
[10] Si veda a questo proposito: FreedomPress.it: Decreto Foreste. European Consumers contro il nuovo Governo: “Incurante del danno ambientale” https://www.europeanconsumers.it/2018/11/08/freedompress-it-decreto-foreste-european-consumers-contro-il-nuovo-governo-incurante-del-danno-ambientale/; European Consumers chiede al governo di modificare in senso biofilo il Testo unico in materia di foreste e filiere forestali. https://www.europeanconsumers.it/2018/06/20/european-consumers-chiede-al-governo-di-modificare-in-senso-biofilo-il-testo-unico-in-materia-di-foreste-e-filiere-forestali/; L’intervento di European consumers alla Giornata di studio su Biomasse forestali ad uso energetico. https://www.europeanconsumers.it/2018/06/25/lintervento-di-european-consumers-alla-giornata-di-studio-su-biomasse-forestali-ad-uso-energetico/
[11] http://www.capitalapartners.com/
[12] https://en.globalutmaning.se/
[13] “”Credo che le soluzioni IT innovative abbiano il potere di costruire un futuro migliore per le aziende e le persone in tutto il mondo. Esiste un enorme potenziale in prodotti e servizi che possono trasformare il modo in cui aziende e organizzazioni operano e fanno affari oggi, pratiche e processi più sostenibili e più efficienti dal punto di vista energetico, ad esempio con servizi cloud, digitalizzazione, analisi BI e IOT, vedremo aumenti di ROI e profitti più elevati. Sono un Climate Leader addestrato da Al Gore nel 2017 e penso che l’IT sia fondamentale assicurare un mondo migliore e più intelligente per noi stessi e le generazioni future”. https://fi.linkedin.com/in/stelladiesen
[14] “Oggi, molte aziende e stati sono in molti casi di dimensioni uguali. Le ONG possono far passare i loro maggiori cambiamenti politici lavorando attivamente con le aziende. Sono quindi le aziende a essere al centro dello sviluppo innovativo che il nostro futuro richiede. Il fulcro di questo sviluppo sono le startup e le aziende in rapida crescita che sono all’avanguardia nell’innovazione – in questa categoria c’è Mestro ed è per questo che l’offerta del ruolo di CEO di Mestro è stata irresistibile “; vedi: https://translate.google.com/translate?hl=it&sl=sv&u=http://mestro.se/2017/08/25/gustav-stenbeck-vd-for-mestro/&prev=search
[15] https://www.maxburgers.com/
[16] Dal suo sito http://swetachakraborty.com/: “La dottoressa Sweta Chakraborty è uno scienziato rischioso e comportamentale. È riconosciuta come un comunicatore esperto che aiuta i responsabili delle decisioni familiari a comprendere meglio i rischi esistenti ed emergenti per essere meglio preparati a prosperare su un pianeta che cambia rapidamente. Dai cambiamenti climatici, dall’insicurezza alimentare e idrica e dalla scarsità di risorse, dalla lotta sociale, dalla sovrappopolazione e dalle pandemie, il dott. Chakraborty è la persona giusta per conoscere la verità, le implicazioni e le soluzioni ai rischi che minacciano la sicurezza umana e benessere”.
[17] “Phillips offre formazione in oltre 16 paesi. La sua esperienza si basa sulle più recenti ricerche in neurologia, psicologia e biologia come mezzo di narrazione e comunicazione efficaci.)”
[18] https://medium.com/wedonthavetime/this-15-year-old-girl-breaks-swedish-law-for-the-climate-d1a48ab97e3a
[19] This Swedish teen is stealing the show at COP24. https://grist.org/article/greta-thunberg-activist-cop24-katowice/
[20] http://www.labirintomagico.it/wp-content/uploads/2016/07/Liber-777-OTO.pdf
Grazie. Il tutto perché non si insegnano fin dalla scuola elementare i principi ecologici. Io propongo da decenni questo. Cari saluti.
Ho letto oggi l’articolo su ‘clima e gas serra’: chiaro e pacato. L’aumento dell’elettromagnetismo antropico non mi sembra una causa rilevante visto che da un ventennio le tempefature sono sostanzialente stabili. Piuttosto non ho trovato presa in considerazione la diminuzione del campo magnetico terrestre, che si accorderebbe con l’aumento dei raggi cosmici.
Gretismo e massoneria sono congetture che -anche se fossero vere, veri sono gli interessi economici di supporto- indeboliscono la struttura scientifica della pubblicazione.
Ezio Camozzato
Purtoppo conoscenza e controllo della conoscenza da parte di poteri occulti sono una costante della storia umana. E i gruppi occulti negli ultimi duecento anni sono senza dubbio quelli che più hanno scritto la storia, una delle basi fondamentali della consocenza. Il Comitato Scientifico di European Consumers terrà comunque contro della sua segnalazione.
La ringraziamo della gentile collaborazione
Articolo interessante, forse un pò troppo politicizzato ed per alcuni versi non ha differenza fra Cambiamento Climatico e riscaldamento Globale come la IPCC chiarisce e ci tiene a mantenere distinti. Anche i “Negazionisti” mantengono detta distinzione. In ogni caso consIglio agli autori di leggere il mio (anzi nostro) libro: .Soluzioni per il Cambiamento Climatico, ED, IBN e scaricabile da Internet in AMAZON. Mi sono divertito molto alla spinta contro la “massoneria” che non sapevo che avesse tanto potere. Nella prossima edizione del nostro Libro, metterò a riferimento questo articolo che, in ogni caso, è molto pungente anche se dà, come detto, troppa importanza al movimento della Greta Thrnberg e ai detti massoni. Forse sarebbe stato il caso che aaccennassero meglio alle posizioni dei Negazionisti (Clientel ecc.). cOrdiali saluti
GGMQ
Sappiamo dalla riproduzione di Chamaerops humilis e dalla espansione di Laurus nobilis (per citarne 2) che il riscaldamento c’è per cui ignoriamo volentieri i negazionisti delle variazioni climatiche, che sempre ci sono state e sempre ci saranno. Per quanto riguarda la potenza della massoneria ti consiglio di approfondire l’affiliazione di buona parte dei Presidenti del Consiglio e dei politici italiani.