Gravi carenze nella tutela del germoplasma agrario della provincia di Rieti
Sono disponibili sul sito ARSIAL l’elenco dei custodi del germoplasma laziale. Si tratta di agricoltori che singolarmente o riuniti in consorzi e associazioni si impegnano a preservare la meravigliosa diversità genetica agricola che per millenni i nostri antenati hanno selezionato. Il Lazio è una Regione molto ricca di agrobiodiversità proprio per la millenaria coltivazione delle sue terre e l’agro reatino non fa eccezione.
L’Italia, grazie all’eterogeneità dei suoi paesaggi dovuti alla sua tormentata orografia e all’insieme di fattori bioclimatici, molto variabili a seconda degli ambienti, è il paese più ricco di flora e di fauna, cioè di biodiversità, di tutto il continente europeo. Questa elevata biodiversità si riflette anche nell’enorme collezione di agro-biodiversità comprendente migliaia di cultivar autoctone di praticamente tutte le piante coltivabili in Europa e nel Nord Africa. Queste cultivar sono state selezionate spesso prima del trionfo dell’agricoltura convenzionale a forti input di acqua, pesticidi, fertilizzanti ed energia. Si prestano quindi perfettamente all’agricoltura biologica essendo adattate alle condizioni climatiche locali e alle loro variazioni, al suolo e alla disponibilità idrica e resistenti ai patogeni.
Questo tipo di impostazione è ribadita in numerosi documenti europei e nazionali.
La Regione Lazio, sulla scorta delle indicazioni fornite dalla Convenzione sulla Diversità Biologica, con la Legge 1 marzo 2000, n.15, per mezzo dell’impegno di ARSIAL, tutela le risorse genetiche autoctone regionali, d’interesse agrario e a rischio di erosione genetica. Sono tutelate tutte le specie, le razze, le popolazioni, le varietà locali, gli ecotipi, i cloni e le cultivar, compresi i selvatici delle specie vegetali coltivate, nonché le razze e le popolazioni animali d’interesse zootecnico:
- autoctone, cioè originarie del Lazio o introdotte e integrate nell’agroecosistema laziale da almeno cinquant’anni;
- d’interesse agrario, cioè utilizzate per scopi agricoli e zootecnici;
- per le quali esiste un interesse economico, scientifico, ambientale e culturale;
- minacciate di erosione genetica.
Sono tutelate, inoltre, tutte le risorse genetiche scomparse dal territorio regionale, ma attualmente conservate presso istituti sperimentali, orti botanici, collezioni e banche genetiche pubbliche e private, anche di altre regioni o paesi.
La Giunta regionale, su proposta dell’Area Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura della Direzione Regionale Agricoltura, approva Programmi settoriali triennali e Piani operativi annuali che definiscono le azioni fondamentali volte alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse genetiche agrarie, la cui attuazione è affidata all’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL). Due sono gli strumenti operativi attraverso i quali viene attuata la tutela: il Registro Volontario Regionale e la Rete di Conservazione e Sicurezza.
Il Registro Volontario Regionale è il repertorio ufficiale della Regione Lazio[1] dove sono iscritte, previo parere di Commissioni Tecnico-Scientifiche per il Settore Vegetale e per il Settore Animale, le risorse genetiche autoctone, d’interesse agrario, a rischio di erosione genetica.
Nel registro Regionale Volontario del Lazio sono tutelate dalla L.R. 15/2000, 227 risorse genetiche autoctone (199 vegetali e 28 animali). Un patrimonio custodito da 2315 agricoltori e allevatori aderenti alla Rete di Conservazione e Sicurezza.
In particolare è fondamentale nelle strategie di conservazione la conservazione “in situ”, che si attua nell’ambiente naturale in cui le specie vivono e si sono adattate. Nel caso delle risorse genetiche destinate all’alimentazione umana la conservazione “in situ” è “on farm”, cioè nei campi e nelle aziende degli agricoltori che le custodiscono coltivandole e allevandole.
L’elenco completo delle risorse genetiche autoctone tutelate ed iscritte al RVR e degli agricoltori ed allevatori che le conservano e che sono iscritti alla Rete di conservazione e sicurezza è riportato nel sito dell’Arsial. Nel “Repertorio delle aziende del lazio che commercializzano prodotti tipici e tradizionali derivanti da risorse delle biodiversità agraria regionale (anno 2017)”[2] non risulta nessuna azienda reatina così come non risulta nessun vivaio della provincia di Rieti nell’”Elenco dei vivaisti moltiplicatori aderenti alla Rete di Conservazione e Sicurezza del Lazio”[3]. Fortunatamente sono però presenti varie aziende che a titolo privato tutelano alcune emergenze agricole locali[4]. Ma purtroppo non proteggono l’interezza del germoplasma autoctono reatino.
Il patrimonio di conoscenze delle Comunità Locali che hanno coltivato/allevato e custodito, sino ai nostri giorni, le risorse genetiche autoctone del territorio reatino, tramandando nel tempo le tecniche di coltivazione/allevamento e gli usi delle risorse autoctone del loro territorio, sono quindi a grave rischio di erosione.
Rimarchiamo che questo territorio è strategico per quanto concerne la risorsa idrica e dovrebbe essere considerata prioritaria l’impostazione di pratiche agricole che ne garantiscano e migliorino la qualità.
La valorizzazione dei prodotti locali e la creazione di adeguati marchi di qualità ecologica rappresentano una prospettiva valida anche nel contesto turistico e per la vicinanza all’area metropolitana romana.
La Politica Agricola Comune europea 2014–2020 ha introdotto alcune misure nei Programmi di Sviluppo Rurale nazionali e regionali (PSR) che incentivano a preservare la biodiversità agraria, con risorse destinate ai “pagamenti agro-climatico-ambientali”, alla diffusione dell’agricoltura biologica, alla “conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura”, alla “cooperazione” tra piccoli produttori sostenendo filiere corte e mercati locali. Particolare attenzione è rivolta alle attività ad alto valore naturale svolte nelle aree protette e in quelle Natura 2000 per la conservazione della biodiversità e delle varietà locali di germoplasma.
Arsial, in base alle acquisizioni del Registro Volontario Regionale, aggiorna gli elenchi delle risorse genetiche tutelate riportati nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio, per la corresponsione dei sostegni economici a chi s’impegna ad allevare o coltivare le predette risorse genetiche[5].
Nella Piana di Rieti ci sono condizioni ottimali per il mantenimento della biodiversità agraria appenninica e per lo sviluppo di una filiera agroalimentare ecocompatibile con evidenti integrazioni al sistema turistico. Queste attività, oltre a valorizzare economicamente il territorio, permetterebbero di preservare adeguatamente la rete Natura 2000 locale e di influenzare positivamente la qualità delle acque anche a valle, valorizzando i servizi ecosistemici del territorio piuttosto che il suo bieco sfruttamento.
Per questi motivi European Consumers invita a costituire un’Agro-biodistretto nella Piana Reatina invitando le autorità locali a impegnarsi per perseguire gli unici obiettivi razionali per una reale difesa e valorizzazione del territorio: agricoltura biologica, marchi di qualità, biodiversità, turismo sostenibile ed eno-gastronomico, processi di trasformazione in loco, distribuzione a chilometro zero.
European Consumers mette a disposizione la propria rete di consulenti e ricercatori per individuare e le adeguate forme di finanziamento per la tutela dell’agrobiodiversità reatina e avviare fin da subito attività per un’adeguata sinergia tra stakeholder del ramo alimentare, turistico e ambientale.
Invitiamo tutte le aziende, i produttori e i distributori, le autorità locali, i sindacati e le associazioni di categoria, la camera di commercio e i politici a dimostrare che hanno a cuore non solo i propri interessi ma anche e soprattutto il bene collettivo e la sostenibilità delle proprie scelte a favore di adeguate forme di gestione del territorio e delle filiere alimentari.
[1] Registro Volontario Regionale. http://www.arsial.it/arsial/biodiversita/registro-volontario-regionale/
[2] Repertorio delle aziende del lazio che commercializzano prodotti tipici e tradizionali derivanti da risorse delle biodiversità agraria regionale (anno 2017). http://www.arsial.it/arsial/wp-content/uploads/PAT_Biodiver_catalogo_2017.pdf
[3] Elenco dei vivaisti moltiplicatori aderenti alla Rete di Conservazione e Sicurezza del Lazio. http://www.arsial.it/arsial/wp-content/uploads/vivai-aderenti-Rete-2018_3.pdf
[4] Rete di conservazione e sicurezza, Legge Regione Lazio 15/2000, Risorse vegetali Provincia di Rieti al 31/12/2018. http://www.arsial.it/arsial/wp-content/uploads/determine_dirigenti/all3_ReteRI.pdf
[5] PSR Lazio – Azioni di Supporto. http://www.arsial.it/arsial/biodiversita/psr-lazio-azioni-di-supporto/
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