SNPA avverte sulla pericolosità ambientale dell’ipoclorito di sodio per contrastare Covid 19

Per far fronte all’emergenza Covid-19 e alla presunta capacità del virus di rimanere attivo su determinate superfici molti comuni stanno inondando di detergenti a base di ipoclorito di sodio strade e superfici urbane. Queste azioni sembrano spesso determinate più dall’intenzione di dare alla popolazione un’idea di efficienza piuttosto che da reali necessità. In particolare l’uso improprio di questi detergenti può determinare gravi danni ambientali oltre ad essere probabilmente del tutto inutile.

Per questo motivo il Sistema Nazionale per la Protezione dell’ambiente ha emesso un comunicato con le indicazioni tecniche relativamente agli spetti ambientali della pulizia degli ambienti esterni e dell’utilizzo di disinfettanti nel quadro dell’emergenza Covid-19 e sue evoluzioni.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con parere del 18 marzo 2020 ha fornito indicazioni generali sulla “Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 del 17 marzo 2020”.

In tale parere, l’ISS affronta, per finalità di tutela della salute pubblica, il tema del lavaggio (pulizia con detergenti) e della disinfezione stradale e delle pavimentazioni urbane su larga scala. L’ISS conferma l’opportunità di procedere all’ordinaria pulizia delle strade con saponi/detergenti convenzionali, assicurando tuttavia di la necessità di evitare la produzione di polveri e aerosol, valutando la “disinfezione” una misura la cui utilità non è accertata, in quanto non esiste alcuna evidenza che le superfici calpestate siano implicate nella trasmissione del CoViD- 19.

L’ISS ritiene importante sottolineare che esistono informazioni contrastanti circa l’utilizzo di ipoclorito di sodio e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria. L’efficacia delle procedure di sanificazione per mezzo dell’ipoclorito di sodio su una matrice complessa come il pavimento stradale non è estrapolabile in alcun modo dalle prove di laboratorio condotte su superfici pulite.

Sul tema il Consiglio del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente ha condiviso la necessità e l’opportunità di dare indicazioni uniformi sul territorio nazionale per garantire la minimizzazione degli impatti ambientali di tali pratiche. Tali indicazioni saranno rivedibili alla luce dell’evoluzione dell’emergenza. Ciò anche al fine di dare risposta alle numerose richieste pervenute da parte degli enti locali e nella consapevolezza della necessità di fornire alle popolazioni adeguate indicazioni su tali profili ambientali.

Diverse agenzie, tra le quali ARPA Piemonte, si sono pronunciate negativamente in merito alla possibilità di procedere all’uso massivo ed indiscriminato dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle strade, considerando questa pratica dannosa per l’ambiente se non opportunamente gestita.

In linea generale, è condivisa dal Consiglio SNPA la considerazione dell’ISS di cui al parere citato sul fatto che le superfìci esterne, quali strade, piazze, prati, non devono essere ripetutamente cosparse con disinfettanti poiché ciò potrebbe comportare inquinamento ambientale e dovrebbe essere evitato.

Nel richiamare che, come noto, l’uso di ipoclorito di sodio, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, per la disinfezione delle strade è associabile ad un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente possibile esposizione della popolazione e degli animali, va sottolineato come l’utilizzo indiscriminato è in grado di nuocere alla qualità delle acque superficiali arrecando un danno alla vita negli ambienti acquatici, nonché alla qualità delle acque sotterranee qualora veicolato tramite acque di scolo non convogliate negli impianti di depurazione.

Particolare attenzione va data, nelle aree servite da fognatura con trattamento di depurazione, all’impatto che quantità eccessive di ipoclorito di sodio possono avere sulla funzionalità degli impianti biologici di trattamento delle acque, con conseguenze negative sulla qualità degli scarichi finali.

L’ipoclorito di sodio in presenza di materiali organici presenti sul pavimento stradale può dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi, quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene volatili. Non è possibile escludere la formazione di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile.

Pertanto, nel caso in cui le autorità locali ritengano comunque necessario, per finalità di tutela della salute pubblica, l’utilizzo di ipoclorito di sodio nelle pratiche di pulizìa delle superfici stradali e pavimentazione urbana, tale utilizzo, alle condizioni sottoelencate, dovrebbe intendersi esclusivamente come integrativo e non sostitutivo delle modalità convenzionali di pulizia stradale e limitato a interventi straordinari.

In tali casi, per quello che riguarda le concentrazioni di ipoclorito di sodio da utilizzare nelle operazioni di disinfezione stradale e pavimentazione urbana è opportuno, anche per garantire la tutela ambientale, far riferimento alle concentrazioni di ipoclorito di sodio indicate per la sanificazione di oggetti e superfici soggette a contatto diretto con la popolazione, da realizzarsi, come per le altre superfici, con soluzioni di ipoclorito di sodio allo 0,1 % (vedi ECHA 2017, Active Chlorìne released from sodium hypocloride Product-type 1 (Human hygien)), dopo pulizia con un detergente neutro.

In particolare, si forniscono le seguenti indicazioni per l’eventuale uso straordinario di ipoclorito di sodio:

  • I sistemi di aspersione devono operare in prossimità delle superfici minimizzando il trasporto a distanza di aerosol;
  • È consigliabile che il servizio di pulizia sia effettuato con macchine spazzatrici e solo ove non possibile con dispositivi manuali a getto d’acqua a pressione ridotta e sospendendo in ogni caso l’utilizzo di soffiatori meccanici;
  • È preferibile avviare le operazioni di aspersione esclusivamente in aree urbane pavimentate che siano drenate in pubblica fognatura mista o dedicata alle sole acque meteoriche;
  • L’applicazione delle soluzioni di ipoclorito di sodio deve avvenire bagnando le superfici ma evitando ruscellamenti che trasportino la sostanza in significative quantità nel sistema fognario con possibili ripercussioni sui sistemi biologici dei depuratori; in tutti i casi risulta necessario informare il gestore del Servizio Idrico Integrato, per consentire l’attivazione, dove possibile di misure di mitigazione;
  • L’applicazione delle soluzioni di ipoclorito di sodio deve avvenire osservando adeguate distanze da fossi, fossati, corsi e specchi d’acqua, preferendo per queste situazioni, ove possibile, metodi di nebulizzazione rispetto a quelli di lavaggio e comunque, in modo da evitare ruscellamenti di soluzione nelle acque superficiali che possano comportare effetti nocivi diretti e indiretti su fauna e flora che le abitano;
  • Va mantenuta un’adeguata distanza dalle colture in modo che queste non siano interessate da aerosol;
  • Va evitata l’applicazione sul suolo non impermeabilizzato (limitarsi a irrorare le superfici urbanizzate strade, piazze, marciapiedi);
  • Per ottimizzare l’azione dell’ipoclorito di sodio l’impiego dello stesso è opportuno avvenga nelle ore di minore insolazione (ore notturne);
  • Va evitata l’applicazione in caso di presenza di vento.

In via generale, va evidenziato come anche per tutte le eventuali miscele utilizzate per la cosiddetta sanificazione degli ambienti urbani tipo superfici stradali, pavimentazioni e altro, debbano essere preventivamente individuate e stabilite le loro caratteristiche ai fini della classificazione ai sensi della normativa sulla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche e delle loro miscele (Regolamento (CE) n. 1272/2008 e s.m.i.), in relazione, quindi, alle caratteristiche di pericolosità per l’ambiente e le persone compresi i lavoratori che le utilizzano.

Altresì, occorre individuare le conseguenti misure di prevenzione e protezione sia per l’uomo che per l’ambiente, anche con particolare riferimento a quanto già definito nei relativi documenti emanati dall’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche) e a cui si rimanda per ogni ulteriore approfondimento.

European Consumers controllerà il rispetto delle linee guida e opererà, in caso di necessità, in sede legale per il reato di contaminazione ambientale ai sensi della Legge 22 maggio 2015, n. 68 in materia di riforma dei reati ambientali.

Link per scaricare il comunicato ufficiale di SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale):

Indicazioni tecniche_pulizia stradale snpa

Per approfondire:

REGOLAMENTO (CE) N. 1272/2008 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE)
n. 1907/2006 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32008R1272

Legge 22 maggio 2015, n. 68 Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. (15G00082) (GU Serie Generale n.122 del 28-05-2015

ECHA 2017, Active Chlorìne released from sodium hypocloride Product-type 1 (Human hygien). https://echa.europa.eu/documents/10162/a1ed9c2c-7df0-b950-7aab-3c4103ceae0a

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1 commento

  1. Piercamillo

    Vaporizzare disinfettanti alcolici saponi o altro innocui per l uomo ma non er il virus, invece di cloro nelle città, anche dall alto, come si fa x zanzare o altro, la notte si satura l aria città e il virus scompare e si abbattono pm2 pm10 e chi respira la vaporizzazione si disinfetta. In Corea e Cina l hanno fatto anche verso gli immigrati di ritorno.

    Rispondi

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