Decisione importante per la libertà oggi, 9 settembre 2022, a Trieste: su ricorso degli avvocati Francesco Scifo (presidente di ALU, Associazione Liberamente Umani e dirigente di European Consumers) e Linda Corrias, vicepresidente di ALU), il Tribunale di Trieste, nel procedimento n. 290 del 2022, ha annullato il DASPO urbano a un cittadino colpito dal foglio di via dal Prefetto in quanto accusato di aver partecipato ad una manifestazione per la libertà sanitaria.
Il DASPO urbano è definito dalla legge come “misura a tutela del decoro di particolari luoghi”: in pratica, un sindaco – con il prefetto – può multare e stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» di infrastrutture di trasporto (strade, piazze, ferrovie e aeroporti).
Il suo obiettivo è quello di garantire la “sicurezza urbana”, intesa come quel bene della vita alla “vivibilità e al decoro delle città, da conseguire anche attraverso il contributo degli enti territoriali attraverso i seguenti interventi: riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, prevenzione della criminalità- in particolare di tipo predatorio- , promozione del rispetto della legalità, più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile” (cfr. DL. 14/17[1], modificato dal DL 113/18[2], e successivamente dal DL 130/20[3] convertito con modificazioni dalla L. 18 dicembre 2020, n. 173[4]).
Il TAR chiarisce per tutti che: “manifestazioni riconducibili alla libertà di espressione del pensiero non possono in quanto tali giustificare il ricorso a misure di ordine pubblico”.
È una grande vittoria per la libertà di tutti.
Riferimenti
[1] Decreto-Legge 20 febbraio 2017, n. 14. Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città. Convertito con modificazioni dalla L. 18 aprile 2017, n. 48. G.U. 21/04/2017, n. 93. https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2017-02-20;14!vig=
[2] Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. GU Serie Generale n. 231 del 04-10-2018. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/10/04/18G00140/sg
[3] DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2020, n. 130 Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonche’ misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all’utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. GU Serie Generale n.261 del 21-10-2020. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/21/20G00154/sg convertito con modificazioni dalla L. 18 dicembre 2020, n. 173 (in G.U. 19/12/2020, n. 314).
[4] LEGGE 18 dicembre 2020, n. 173 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonchè misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all’utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. GU Serie Generale n.314 del 19-12-2020. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/19/20G00195/sg
Bravo Francesco!
Complimenti anche ai tuoi colleghi.
Benè grazie bravi MA
. Una azione personale contro il delinquente servo e ottuso CHE HA FIRMATO..???Scommettiamo che dopo non ne firmeranno più..?? Cordialita
Sono in corso molteplici azioni legali e informative contro i criminali che hanno firmato le oscenità subite dai lavoratori.