La rotazione delle colture è una necessità ecologica, non un obbligo!

La Pac ( Politica Agricola Comune) per il 2023-27 ha imposto la fine del regime di monosuccessione favorendo l’avvicendamento di colture, per ragioni di tutela ambientale e sostenibilità e prevede due nuove e importanti Bcaa (Buone condizioni agronomiche e ambientali), nell’ambito della cosiddetta “condizionalità rafforzata”. Gli agricoltori, per ottenere finanziamenti, sono tenuti ad effettuare la rotazione annuale delle colture sui seminativi, con eccezioni (colture sommerse, condotte con metodo biologico, in aree montane e svantaggiate, aziende con sino a 10 ettari di seminativo, con più del 75% di superficie agricola a prati permanenti leguminose, piante erbacee da foraggio o a riposo…).

È del resto risaputo che le monoculture banalizzano l’ambiente, depauperano i suoli e annullano la biodiversità. La monocoltura su grandi estensioni è tra le cause principali della moria degli insetti impollinatori e dell’estinzione di specie animali.

Produrre sempre le stesse cose sullo stesso terreno costringe a utilizzare additivi per mantenere una buona reddittività. Nello stesso tempo il prodotto può comunque diminuire di qualità per la carenza di microelementi nel suolo che in casi estremi deve essere addizionato con costi aggiuntivi per l’impresa.

Altresì l’avvicendamento colturale ha numerosi vantaggi agronomici rispetto alla monosuccessione[1]:

  • fertilità fisica:
    • effetto residuo lavorazioni del terreno (diverse per modalità ed epoca)
    • effetto sulla stabilità degli aggregati dell’apporto diversificato di S.O.
  • fertilità chimica:
    • diversa composizione dei residui e più equilibrata umificazione
    • più equilibrato depauperamento (o arricchimento) elementi nutritivi (N);
    • effetto positivo della S.O. sulla dotazione elementi nutritivi e pH
    • minor rischio di accumulo sostanze tossiche (es. erbicidi ) e lisciviazione N
  • fertilità biologica:
    • contenimento e variazione carica semi infestanti (colture rinettanti, sfasamento cicli
    • colturali, lavorazioni diverse, ecc.)
    • minore specializzazione infestanti, patogeni e parassiti

I vantaggi per il produttore sono anche economico-organizzativi:

  • migliore distribuzione dell’impiego macchine nel corso dell’anno
  • differenziazione delle produzioni rispetto al mercato
  • minori rischi produttivi per decorsi stagionali negativi o avversità
  • equilibrata distribuzione dei costi di produzione e dei ricavi aziendali con minore anticipazione di capitale.

Il Piano Strategico Nazionale PAC 2023-2027, nel definire gli impegni italiani inerenti alla Condizionalità rafforzata, con riferimento alla BCAA 7[2], ha quindi stabilito l’obbligo della rotazione colturale sui seminativi per preservare la fertilità del suolo.

Tale norma è stata derogata per il 2023[3] (per aumentare le capacità di riserva della UE di cereali destinati ai prodotti alimentari. in relazione ai problemi derivanti, tra l’altro, dalla guerra in Ucraina), ma entrerà in pieno vigore nel 2023.

Alla norma BCAA 7 si associa la BCAA 8, che stabilisce il mantenimento di percentuali minime della superficie a seminativo da lasciare a riposo e che tali superfici non dovranno essere utilizzate per la coltivazione del mais, soia o del ceduo a rotazione rapida, ma per altre colture ad uso alimentare.

Alcune testate informative[4] hanno affermato che la Pianura Padana e il Tavoliere delle Puglie, per ben 12 mesi, non potranno coltivare nè grano, nè mais e che tali norme sono una minaccia per l’economia e l’indipendenza alimentare a favore dell’importazione di grano da altre nazioni.

In realtà queste norme valgono per il singolo appezzamento di terreno, senza contare che molti territori in queste regioni sono lasciati già periodicamente a riposo o sottoposti a rotazione e turnazioni di riposo, beneficiando di finanziamenti a tali fini[5]. Si tratta quindi di un’ulteriore opportunità per la Pianura Padana e per il Tavoliere delle Puglie di diversificare le colture e riqualificare paesaggio e ambiente.

Va ricordato che mais, grano tenero, orzo e triticale non godono di aiuti accoppiati [6] e di forme di sostegno agro-ambientale, ma la produzione di mais è sostenuta indirettamente grazie a forti contributi previsti a partire dal 2023 a favore della zootecnia (con aiuti accoppiati e con l’ecoschema 1 [7]). Mentre il grano ottiene il contributo diretto di 703 euro ad ettaro [8].

Tuttavia la superficie a cereali in Italia è ai minimi storici e le importazioni aumentano, è quindi opportuno incentivare queste colture strategiche al di fuori delle citate “aree vocate”, con opportuni Piani di Sviluppo Rurale Regionali per favorire appezzamenti anche di medie e piccole dimensioni. Questo livello di produzione può avere un buon regime di competitività solo se condotto in biologico utilizzando varietà locali, puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Questo processo è facilitato dalla grande diversità di frumenti e mais nazionali ed ecotipi in equilibrio con clima, patogeni e territorio.

Inoltre tale severità dovrebbe essere applicata anche a certe colture arboree espanse molto al di là dell’areale ecologico delle varietà e spesso delle stesse specie (esempi tipici sono Vite e Nocciolo) costringendo all’uso di pesticidi e integrazioni idriche oltre a banalizzare interi paesaggi.

La grandissima diversità ambientale e la millenaria storia agricola sono le vere ricchezze delle superfici coltivate italiane. Alternanza e diversificazione colturale associate alla riqualificazione di aree boscate e corsi d’acqua favoriscono la sostenibilità delle attività antropiche con ricadute positive sull’attrattività paesaggistica e sulla stessa salute umana.

Elenco dei grani nazionali italiani per regione di origine

Nome comune Varietà Regione
Grano tenero Abbondanza Toscana
Grano tenero Acciaio Toscana
Grano tenero Andriolo Toscana, Emilia Romagna
Grano duro Aureo Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania
Grano tenero Autonomia A Toscana
Grano tenero Autonomia B Emilia Romagna, Toscana
Grano tenero Avanzi 3 – Grano 23 Liguria, Toscana
Grano tenero Bianchetta Abruzzo
Grano tenero Bianchetta di Agnone Molise
Grano tenero Bianco Nostrale Toscana
Grano duro Biancuccia, Biancolilla Sicilia
Grano duro Bidì, Margherito, Senatore Cappelli Sicilia
Grano duro Bivona Sicilia
Grano duro Bufala rossa corta Sicilia
Grano duro Bufala rossa lunga Sicilia
Grano tenero Calbigia Rossa Emilia Romagna, Marche
Grano tenero Calbigia Bianca Emilia Romagna, Toscana
Grano duro Cannizzara Sicilia
Grano duro Cappella Duro Abruzzo
Grano duro Cappelli di Guardialfiera Molise
Grano duro Carosella Basilicata
Grano tenero Casorella Abruzzo
Grano duro Castiglione Glabro Sicilia
Grano duro Castiglione pubescente Sicilia
Grano duro Chiattulidda Sicilia
Grano duro Ciciredda Sicilia
Grano tenero Cologna lunga Piemonte
Grano tenero Conte Marzotto (var. Locale) Toscana
Grano duro Cotrone Sicilia
Grano tenero Cuccitta Sicilia
Grano duro Dauno III Puglia
Grano tenero Di Vinchiaturo Molise
Grano duro Farro lungo Sicilia
Farro dicocco Farro dell’Alta Valle del Tronto Lazio, Abruzzo
Farro dicocco Farro della Valle dell’Aniene Lazio
Farro monococco Farro monococco, Enkir Lombardia, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna
Grano duro Francesa Sicilia
Grano duro Francesone Sicilia
Grano tenero Frassinese Abruzzo
Grano tenero Frassineto Toscana, Emilia Romagna
Grano tenero Gentil bianco Toscana
Grano tenero Gentil Rosso Aristato Toscana
Grano tenero Gentil Rosso Mutico Toscana, Emilia Romagna
Grano duro Gigante Sicilia
Grano duro Gioia Sicilia
Grano duro Girgentana Sicilia
Grano duro Giustalisa Sicilia
Grano duro Grano del Miracolo Emilia Romagna
Grano duro Grano Carlantino, Duro comune, Abbondanza Puglia
Grano tenero Grano di Assergi Abruzzo
Grano duro Grano Ricco, Grano forte, Puglia
Grano tenero Rossetto Toscana
Grano duro Graziella Ra Marche
Grano tenero Grieco di Agnone Molise
Grano duro Grano Grifoni 235 Puglia
Grano tenero Inalettabile Veneto, Emilia Romagna, Toscana
Grano duro Inglesa Sicilia
Grano tenero Jervicella di Monte Giberto Marche
Grano duro Khorasam Lombardia
Grano duro La Ruscìa Abruzzo
Grano duro Lina Sicilia
Grano tenero Maiorca, Mjorca Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia
Grano tenero Maiorcone Sicilia
Grano duro Martinella Sicilia
Grano duro Marzuolo Abruzzo, Toscana
Grano duro Marzuolo (var. locale) Toscana
Grano duro Marzuolo 1 di Fossalto Molise
Grano duro Marzuolo 2 di Agnone Molise
Grano tenero Mentana Toscana
Grano tenero Noè di Pavia Toscana
Grano tenero Ovest Piemonte
Grano duro Paola Sicilia
Grano duro Pavone Sicilia
Grano duro Perciasacchi Sicilia
Grano tenero Piave Veneto
Grano tenero Precoce Piemonte Piemonte
Grano duro Realforte, Robbaforte Sicilia
Grano duro Regina Sicilia
Grano tenero Rieti originario Lazio
Grano tenero Risciola Molise, Campania, Basilicata
Grano tenero Risciole di Puglia Puglia
Grano tenero Romano Sicilia
Grano tenero Roscetta di Agnone Molise
Grano duro Ruscia Sicilia
Grano duro Russello, Rossello, Roscio, Russeddu Sicilia
Grano duro Sammartinara Sicilia
Grano duro Saragolla Campania
Grano duro Saragolla 2 di Agnone Molise
Grano duro Saragolla 3 di Agnone Molise
Grano duro Grano Saragolla locale di Puglia, Duro di Puglia, duro Saragolla, Saragolla, Granoro, Saragolla locale Puglia
Grano duro Saragolle Lucana Basilicata
Grano duro Scavuzza Sicilia
Grano duro Scorsonera Sicilia
Grano duro Semenzella Sicilia
Grano tenero Sieve Toscana
Grano tenero Solina Abruzzo
Grano tenero Solina 1 di Agnone Molise
Grano tenero Solina 2 di Agnone Molise
Grano tenero Solina 3 di Capracotta Molise
Grano tenero Solina 4 di Longano Molise
Grano tenero Solina di Rivisondoli Abruzzo
Grano duro Strazzavisazza Sicilia
Grano duro Timilia Reste Bianche Sicilia
Grano duro Timilia Reste Nere Sicilia
Grano tenero Tintoretto Veneto, Toscana
Grano duro Trentino Sicilia
Grano duro Tripolino Sicilia
Grano duro Tunisina Sicilia
Grano duro Urrìa, Urria Sicilia
Grano duro Vallelunga glabra Sicilia
Grano duro Vallelunga pubescente Sicilia
Grano tenero Verna Toscana
Grano tenero Villa Glori Piemonte, Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana

Note

[1] Vantaggi agronomici dell’avvicendamento rispetto alla monosuccessione. https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/temi/difesa-sostenibile-delle-produzioni/bollettini/focus-tecniche-in-agricoltura-biologica/il-ruolo-delle-rotazioni-nelle-coltivazioni-19-giugno-2018/funzione-delle-rotazioni-in-agricoltura-biologica

[2] Pac, obbligo di rotazione per chi ha aderito all’eco-schema 4. https://www.ilnuovoagricoltore.it/pac-obbligo-di-rotazione-per-chi-ha-aderito-alleco-schema-4/

[3] PAC 2023 – Deroghe all’applicazione delle norme condizionalità BCAA 7 e BCAA 8. https://giovanimpresa.coldiretti.it/senza-categoria/pac-2023-deroghe-allapplicazione-delle-norme-condizionalita-bcaa-7-e-bcaa-8/

[4] UE: stop a coltivazioni di grano e mais per un anno in Pianura Padana e Puglia https://www.glistatigenerali.com/beni-comuni_bruxelles/ue-stop-a-coltivazioni-di-grano-e-mais-per-un-anno-in-pianura-padana-e-puglia/; Stop alla monocoltura di grano e mais: tutto quello che c’è da sapere – l’approfondimento di Byoblu. https://www.byoblu.com/2023/10/19/stop-alla-monocoltura-di-grano-e-mais-tutto-quello-che-ce-da-sapere-lapprofondimento-di-byoblu/;

[5] Anche i terreni a riposo prendono la Pac. https://www.ilnuovoagricoltore.it/anche-i-terreni-a-riposo-prendono-la-pac/

[6] Sono gli aiuti legati alla produzione del nuovo sistema dei pagamenti diretti. Essi sono concessi entro determinati limiti quantitativi e sono legati a rese, superfici o numero di capi fissi. Dovrebbe rappresenta un sostegno alle produzioni considerate in difficoltà ma che hanno importanza dal punto di vista economico, ambientale o sociale ed è mirato a mantenere i livelli di produzione correnti. L’aiuto può essere concesso per sostenere la fornitura di materia prima per l’industria di trasformazione locale, per evitare il rischio di abbandono o per compensare eventuali perturbazioni di mercato. I comparti che possono accedere all’aiuto sono quelli che hanno storicamente goduto di pagamenti diretti, tranne il tabacco. È inoltre esclusa la vitivinicoltura (si veda: Glossario PAC. https://agriregionieuropa.univpm.it/it/views/glossario_pac/aiuti%20accoppiati

[7] Ecoschema 1 per la zootecnia – Circolare applicativa di Agea. https://www.confagricolturapadova.it/tecnico/ecoschema-1-per-la-zootecnia-circolare-applicativa-di-agea#:~:text=La%20circolare%20Agea%20dello%20scorso,e%20per%20il%20benessere%20animale.

[8] Nuova Pac, tutte le novità per chi fa grano. Bonus da 703 euro. https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2023/02/08/nuova-pac-tutte-le-novita-per-chi-fa-grano-bonus-da-703-euro/78192

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1 commento

  1. Pietro Perrino

    Bella risposta, anche se non sarà ascolta da chi dovrebbe. Ma non esclude la sua utilità e funzione sociale e culturale.

    Rispondi

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