European Consumers insieme ai suoi consulenti ha ripetutamente affrontato la questione tamponi rilevandone la fallacità sulla base dei dati raccolti[1].
La falsità dei dati “epidemiologici” derivanti dall’uso abusivo e incorretto dei test PCR, è stato già accertato e confermato dal Tribunale Amministrativo di Vienna con la sentenza VGW-103/048/3227/2021-2 del 24.03.3021 e dalla Corte di Appello di Lisbona (Portogallo) con la sentenza n. 1783/20 del 11.11.2020.
I giudici del Portogallo (Lisbona) e dell’Austria (Vienna) confermavano che i test PCR per SARS-CoV-2 sono impostati erroneamente con un numero di cicli di amplificazione molto superiore al livello scientificamente valido e quindi i risultati sono inattendibili e i numeri degli “infetti” sono platealmente gonfiati. Questo errore causa inevitabilmente fino al 95 % di “falsi positivi”.
Il 26 maggio è entrato in vigore il regolamento U. E. 746/2017[2], che introduce delle novità a partire da maggio sui tamponi.
Richiede valutazioni preliminari di efficacia da parte di organismi di validazione riconosciuti per tutti i dispositivi diagnostici in vitro (in cui rientrano anche i tamponi covid 19), abrogando la direttiva 98/79/CE.
Alla luce della normativa nessuno dei 78 modelli di tamponi in circolazione è “legale”; le ditte produttrici non hanno mai messo a disposizione una adeguata scheda tecnica, inclusa la specifica delle sequenze geniche utilizzate.
Nella normativa abrogata bastava, per la messa in commercio, la semplice apposizione del marchio CE basata unicamente su criteri di sicurezza del prodotto. Solo per alcuni dispositivi diagnostici elencati nell’Allegato II, relativi a virus già conosciuti (HIV 1 e 2, HTLV I e II e dell’epatite B, C e D), si richiedeva la valutazione tecnica e di efficacia da parte di un organismo di validazione riconosciuto dalla EU.
Dal Documento della Commissione Europea del 16 Aprile scorso risulta che nessuno dei 78 modelli di test tampone in circolazione a quella data sono stati valutati o sottoposti a qualsiasi organismo di valutazione riconosciuto[3].
Inoltre era già noto che le rapide mutazioni del virus rendevano rapidamente obsolete le sequenze per il riconoscimento della positività a nuovi ceppi virali con il risultato di fornire “falsi negativi”. Lo stesso ISS affermava infatti che “il virus infatti può mutare e nuove sequenze nucleotidiche depositate nelle banche dati possono rivelare se queste mutazioni possano a loro volta rendere un particolare test meno efficace o addirittura inefficace…È importante puntualizzare che per la diagnostica di questo virus emergente, con uno stato dell’arte in evoluzione, le reali prestazioni del dispositivo osservate possano differire rispetto a quelle determinate dallo studio iniziale delle prestazioni condotto dal fabbricante ai fini della marcatura CE, in uno stato dell’arte precedente”[4].
Per di più le inoculazioni non hanno protetto la popolazione dal virus e mentre i “resistenti” erano costretti per lavorare a sottoporsi a tamponi che, seppur fallaci, erano in grado di evidenziare la “positività” almeno ad alcune sequenze virali, milioni di persone sono state libere di infettarsi a vicenda e infettare i free vax, grazie alla non obbligatorietà dei tamponi e della “falsa negatività” di quelli effettuati su base volontaria, determinando la famosa “quarta ondata”.
In conclusione tutta la questione dei tamponi è stata una truffa con risvolti penali avendo danneggiato la vita di centinaia di migliaia di persone favorendo nel contempo la circolazione del virus.
Riferimenti
[1] FAQ: I tamponi per SARS-COV-2 sono fallaci?. https://www.europeanconsumers.it/2021/06/05/faq-i-tamponi-per-sars-cov-2-sono-fallaci/; Tamponi Covid-19, Real-Time PCR e Altre Storie. https://www.europeanconsumers.it/2020/03/15/tamponi-covid-19-real-time-pcr-e-altre-storie/; EUROPEAN CONSUMERS appoggia l’impegno di CORVELVA per una reale informazione sui rischi dei tamponi ai bambini. https://www.europeanconsumers.it/2020/10/11/european-consumers-appoggia-limpegno-di-corvelva-per-una-reale-informazione-sui-rischi-dei-tamponi-ai-bambini/
[2] regolamento (ue) 2017/746 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2017, relativo ai dispositivi medico-diagnostici in vitro e che abroga la direttiva 98/79/CE e la decisione 2010/227/UE della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE. ). https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX:32017R0746#:~:text=fini%20del%20SEE.%20)-,Regolamento%20(UE)%202017%2F746%20del%20Parlamento%20europeo%20e%20del,rilevante%20ai%20fini%20del%20SEE.%20)&text=EUROVOC%20descriptor%3A,norma%20di%20commercializzazione
[3]: I Tamponi Covid-19 producono fino al 95% di falsi positivi : Confermato dall’istituto Superiore di Sanità. https://m.facebook.com/nt/screen/?params=%7B%22note_id%22%3A2677927452524123%7D&path=%2Fnotes%2Fnote%2F&_rdr; si veda anche COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE (15-4-2022). Orientamenti riguardanti i test diagnostici in vitro per la Covid-19 e le relative prestazioni. https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/testing_kits_communication_it.pdf
[4] Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19, Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 2: evoluzione del mercato e informazioni per gli stakeholder , Rapporto ISS COVID-19 n. 46/2020, 23 Maggio 2020, p. 8. https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporti+ISS+COVID-19+46_2020.pdf/f7ecd139-1bae-7d11-22e7-094fbd41ec44
Non capisco se quanto sopra scritto porterà dei vantaggi e permetterà di cessare tutta la pantomima o se è solo un parere che nessuno in Italia, tra chi decide, ascolterà.
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