RASFF: il sistema di allerta alimentare europeo
Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi è stato istituito il sistema rapido di allerta comunitario, a cui partecipano la Commissione Europea, l’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell’Unione[1].
L’attività del sistema di allerta prevede il ritiro di prodotti pericolosi per la salute umana o animale.
L’Ufficio VIII della Direzione Generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali è il punto di contatto italiano per il sistema di allerta[2].
European Consumers APS utilizza questo sistema per identificare prodotti e nazioni problematici ai fini di migliorare l’approccio dei consumatori ai prodotti.
Prodotti maggiormente notificati
Nel periodo 1 gennaio-8 dicembre 2024 in Italia sono state effettuate all’interno del sistema RASFF 482 notifiche di prodotti alimentari fuori legge.
I lotti di prodotti maggiormente notificati appartengono alla categoria frutta e verdura (17,4 %), seguita da pesce e prodotti ittici (13,5 %), prodotti a base di noci e semi (12,7 %) e prodotti a base di carne di pollame (7,7 %) e piatti pronti e spuntini (7,7 %).
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Le categorie maggiormente notificate in Italia dal sistema RASFF nel 2024 |
Le cause di notifica maggiormente rappresentate sono Micotossine (21,4%), Pesticidi (12,2%), Salmonella (11,6%) e Mercurio (9,13 %). Le contaminazioni di organismi patogeni raggiungono circa il 26 % delle notifiche totali.
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Principali cause delle allerte RASFF per il 2024. |
Gli Stati con il maggior numero di notifiche nel 2024
Gli stati con maggior numero di segnalazioni RASFF sono Cina (13,9 %), Turchia (13,3 %) e Spagna (10%). Il 12 % sono invece autonotifiche di origine nazionale riguardanti principali salumi e formaggi.
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Per le micotossine i principali paesi di provenienza sono Turchia (55%), Iran (18 %) e Stati uniti (8,7%).
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Le micotossine rappresentano le principali motivazioni di ritiro dei prodotti nelle categorie “Noci, prodotti a base di noci e semi” (93% delle notifiche relative a questa categoria). 46 notifiche su 60 riguardano i pistacchi provenienti in particolare da Turchia e Iran.
Le micotossine sono ben rappresentate anche nella categoria Frutta e verdura (52 %). Ben 36 notifiche su 42 si riferiscono a fichi secchi provenienti dalla Turchia.
I pesticidi rappresentano il 12 % % delle notifiche totali. In particolare rappresentano il 34 % delle motivazioni di ritiro dei prodotti Frutta e verdura. I paesi maggiormente notificati sono Pakistan (20 % delle notifiche per pesticidi, tutte per riso), India (11 %), Cina (10 %) ed Egitto (8%).
Le contaminazioni da microrganismi patogeni rappresentano in totale il 26 % di tutte le notifiche del 2024. Il 51 % riguardano Salmonella, seguono Norovirus (19 %) e Listeria (12 %). La Salmonella ha la massima presenza nella carne di pollo (34 notifiche su 58) prevalentemente da Polonia (17) e Ungheria (6). Il Norovirus è stato identificato in Ostriche prevalentemente da Francia e Paesi Bassi, Escherichia coli in cozze e vongole principalmente da Italia e Spagna. La Listeria in salumi e formaggi italiani.
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Per la Cina la categoria con il maggior numero di notifiche è “Piatti pronti e spuntini” (44,8%) seguita dai “Materiali a contatto con gli alimenti” (22,4%). Cacao e preparati a base di cacao, caffè e tè rappresentano il 6% del totale delle notifiche.
Per la Turchia la categoria maggiormente segnalata è “frutta e vegetali” (64%), in prevalenza fichi secchi, seguita da “Noci, prodotti a base di noci e semi” (25%), tutte riferite a pistacchi.
Per la Spagna l’87,5% delle segnalazioni riguarda prodotti ittici. Il rischio maggiore appare il mercurio che rappresenta il 73,5% delle segnalazioni totali per la Spagna. Specie segnalate con maggior frequenza con mercurio oltre i limiti sono il Pesce spada (45%) e il Tonno (17%).
Conclusioni
I dati confermano la politica alimentare di European Consumers APS: è consigliabile per quanto possibile orientarsi verso il consumo di prodotti italiani biologici di provenienza certa.
Si confermano inoltre i dati negativi inerenti i frutti secchi dalla Turchia e, in generale, dai paesi asiatici, i prodotti ittici dalla Spagna, il riso, la frutta e la verdura di importazione già evidenziati nelle analisi degli anni passati[3].
Preoccupanti i dati sulle ostriche francesi, che si mangiano prevalentemente crude, mentre appare necessario per ottenere un buon livello di sicurezza sanitaria la cottura di vongole e cozze di qualsiasi provenienza.
Si confermano le politiche permissive dell’Unione Europea nei confronti di una serie di prodotti e di paesi di provenienza, nonostante l’evidente pericolosità ripetutamente individuata imporrebbe severe misure e controlli sulla produzione a monte.
Riferimenti
[1] Il sistema trova il fondamento giuridico nella Direttiva 92/59/ CEE del consiglio europeo, recepita in Italia dal decreto legislativo 115/95, relativa alla sicurezza generale dei prodotti e nel Regolamento CE 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.
[2] Ai sensi della Circolare prot. 606/20.1/3/1110 del 15 maggio 2003 del Ministero della Salute, gli uffici periferici (UVAC, PIF, USMA), le Regioni e le Province Autonome, hanno competenze in caso di riscontro di “frode tossica o di prodotti nocivi o pericolosi per la salute pubblica”. Regioni e Province Autonome devono predisporre un proprio sistema di allerta, per assicurare il flusso delle comunicazioni tra centro e periferia e fornire gli opportuni indirizzi alle Aziende Sanitarie Locali.
[3] Cibi contaminati da metalli pesanti secondo i dati RASFF. https://www.europeanconsumers.it/2018/11/19/cibi-contaminati-da-metalli-pesanti-secondo-i-dati-rasff/;
Importazione e sicurezza delle carni italiane sulla base dei dati RASFF. https://www.researchgate.net/publication/331299391_Importazione_e_sicurezza_delle_carni_italiane_sulla_base_dei_dati_RASFF;
European Consumers pubblica il rapporto sulle aflatossine nel cibo. https://www.europeanconsumers.it/2018/12/16/european-consumers-pubblica-il-rapporto-sulle-aflatossine-nel-cibo/
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